Viaggio in Oriente: Indiana Jones e il Tempio Maledetto

 La coppia d'oro Steven Spielberg/George Lucas era ancora ben lontana dall'aver concluso la sua collaborazione creativa, nel maggio del 1984, quando vede la luce, o meglio, il buio delle sale cinema la nuova avventura del padre di tutti gli archeologi avventurosi, Indiana Jones e il Tempio Maledetto.

Di maledizioni ce ne sono state diverse anche nelle varie fasi creative che hanno portato all'uscita del film, ma di questo parleremo tra poco...

Fuggito per miracolo (come al solito) da un attentato a Shanghai, Indy, accompagnato da un aiutante orfanello di nome Shorty e da una cantante di night club finita in mezzo al macello quasi per caso, si ritrova improvvisamente in India, dove riceve riparo in un piccolo villaggio che, però, soffre di grandi sventure da quando gli è stata trafugata una pietra sacra.

Il nostro accetta di recuperare l'oggetto, ma intorno ad esso si erge una realtà ben più inquietante...

Inizialmente, tra le idee del duo creativo per la trama del film c'era un'avventura cinese ispirata al Viaggio in Occidente (che ispirò anche Dragon Ball), ma le difficoltà a ricevere permessi per girare in Cina fecero cambiare rotta ai nostri, adattandosi a un'avventura indiana (con delle pietre sacre da cercare, quindi alla fine il legame con l'opera di Toriyama, in un altro senso, è rimasto, d'altronde il nostro Akira è un fan di Indy...).

Anche le riprese indiane sono state, però, sfortunate, perché il governo locale chiese di poter visionare prima la sceneggiatura e poterla modificare secondo la loro sensibilità, ma, offesi da troppe cose, resero quasi impossibile riuscire a venirsi incontro e, di conseguenza, la lavorazione del film dovette essere fatta in zone meno problematiche.

Problematica fu anche una certa scena d'azione che causò a Harrison Ford un'ernia del disco, che rese necessarie cure mediche approfondite ma che non gli impedì di concludere le riprese.

Indiana Jones e il Tempio Maledetto viene considerato, seppur avventuroso e con tanti elementi ironici e divertenti, più "dark" rispetto al primo capitolo della trilogia, questo anche perché è stato scritto in un periodo in cui sia Lucas che Spielberg erano in pieno divorzio.

Questa maggiore "cupezza" non mancò di indignare i critici dell'epoca, sempre pronti a dare opinioni che il tempo smentirà terribilmente; il film rischiò di essere vietato ai minori (per scene che oggi non sono nulla di così traumatizzante, per inciso), e spinse la produzione a convincere l'MPAA a creare un nuovo "target" tra il PG "per tutti" e il Rated R: nasce così la classificazione PG-13, oggi popolarissima, ad esempio, per quel che riguarda i film Marvel.

La seconda avventura di Indy cambia luogo e data (è infatti un prequel de I Predatori dell'Arca Perduta) ma non il mix di avventura "archeologica" e azione smodata, con momenti forse più inquietanti ma tanto, tanto divertimento a monte.

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