Eroi dal guscio duro: l'esordio a fumetti di Teenage Mutant Ninja Turtles
Isola di Manhattan: un camion sta trasportando del materiale radioattivo, quando un uomo, non vedente, rischia di essere investito da esso mentre attraversa la strada.
Un giovane salta appena in tempo per salvarlo, ma viene colpito al volto da uno dei contenitori, che NON si rompe e finisce contro un acquario contenente quattro giovani tartarughine d'acqua.
Queste, contaminate, finiscono nelle fogne, e vengono salvate da un topo domestico fuggito dopo una drammatica colluttazione.
Il materiale radioattivo, però, ha degli strani effetti sulle cinque creature, e questo è solo l'inizio di una delle più grandi leggende newyorkesi degli anni '80...
Tutto ebbe origine nei Mirage Studios, così chiamati perché non esistevano: Kevin Eastman e Peter Laird lavoravano nella casa dove quest'ultimo viveva con la sua futura moglie, e in cui il primo aveva affittato una stanza.
Durante una serata di svago un po' scemo, Eastman disegnò una tartaruga in piedi, con due nunchaku nelle mani, e la definì una "tartaruga ninja": quello che doveva sembrare un semplice scherzo poche ore dopo divenne un quartetto di personaggi su cui costruire un'intera storia, le "Teenage Mutant Ninja Turtles".
Non meno bizzarra è la genesi del loro nemico giurato, Shredder: l'idea venne sempre a Eastman, mentre stava...
Lavando una grattugia insieme al resto dei piatti.
Il modus operandi dei due "padri" delle Tartarughe era piuttosto anticonvenzionale: non c'era uno sceneggiatore e un disegnatore, ma entrambi ricoprivano tutti e due i ruoli, cercando di equilibrarsi a vicenda per avere uno stile di disegno il più possibile simile.
Nel primo numero, Eastman e Laird hanno voluto omaggiare due delle loro più grandi fonti d'ispirazione nel panorama fumettistico: Jack Kirby, da cui hanno voluto "ereditare" lo stile d'impaginazione di alcune tavole della loro prima storia, e Frank Miller, da cui hanno ereditato il mix di storia a tinte noir e "bushido metropolitano".
La ragione per cui le quattro tartarughe hanno nomi ispirati ad artisti rinascimentali è semplice: da un lato, i due autori sono appassionati dell'arte del periodo; dall'altro, avrebbe avuto senso dare ai protagonisti dei nomi giapponesi, ma i due non riuscivano ad inventarsi qualcosa che suonasse abbastanza "autentico" ed impressionante.
Peraltro, i quattro nomi utilizzati non sono stati gli unici ad essere presi in ipotesi: per Donatello, per esempio, inizialmente si opzionò il nome di Bernini.
Dopo aver dato fondo ai loro risparmi (e aver pure chiesto un prestito a uno zio...) per stamparne 3000 copie, Eastman e Laird misero sul mercato il loro fumetto autoprodotto, Teenage Mutant Ninja Turtles: si aspettavano di vendere al massimo una copia della loro opera in bianco e nero per semplici ragioni di budget (colorarlo sarebbe costato troppo...), e invece le copie andarono esaurite nel giro di 30 giorni.
Questo è solo il primo passo nella storia di un fumetto umile ma appassionato destinato a diventare uno dei franchise più popolari del mondo, dal 1984 fino ad oggi.
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