Omonimie e baseball di troppo: considerazioni finali su Miyuki (anime)

 La prima serie animata ispirata a un manga di Mitsuru Adachi giunge, finalmente, al termine, con Miyuki che va in onda per l'ultima volta nell'aprile del 1984.

La leggera storia delle due Miyuki e del giovane Masato che si trova tra i due fuochi di una sorellastra inconsapevole e di una compagna di classe paurosamente gentile finisce ben prima del manga di riferimento, e al termine di una trasmissione non senza difficoltà.

Qual è l'eredità lasciata da Miyuki?

La trasmissione di giovedì non aiuta decisamente la popolarità dell'opera, essendo un giorno solitamente dedicato alle partite di baseball, specialmente in alta stagione: motivo per cui spesso Miyuki saltava una o più settimane di trasmissione, a volte anche un mese, e non a caso 37 episodi sono stati trasmessi in un arco di tempo di 55 settimane.

A dieci episodi dalla fine, la serie cambia posto in programmazione, spostandosi al venerdì in sostituzione di Stop!! Hibari-kun, ma la trasmissione rimane saltuaria fino alla conclusione.
L'anime copre solo metà del manga, e ovviamente non considera il finale, ancora inedito al momento dell'ultima puntata: era stato opzionato un film anime conclusivo, ma alla fine non se ne fece nulla.

Miyuki troverà comunque la sua strada verso il cinema, dato che ne venne tratto un film dal vivo nel 1983 (prima della fine dell'anime E del manga!) e un ulteriore film per la tv in live action nel 1986.

Fece irritare parecchio i fan del manga originale l'interpretazione di Miyuki Wakamatsu (la sorella, insomma) da parte di Yoko Oginome, all'epoca quattordicenne e quindi molto vicina all'età del suo personaggio, ma di certo non esperta come Hiromi Tsuru, doppiatrice dell'altra Miyuki e in futuro, tra tantissimi altri ruoli, Bulma di Dragon Ball.
Yoko Oginome, comunque, potrà consolarsi con una roboante carriera da cantante pochi anni dopo.

Miyuki viene, dunque, consegnato alla storia nella sua forma animata come un'opera dalla trasmissione non tra le più fortunate, ma che ha saputo comunque entrare in profondità nel cuore dei fan: sono soprattutto le tante canzoni presenti nel corso degli episodi e le memorabili sigle a farsi ricordare, vantaggio del potentissimo bagaglio musicale della Kitty Records e, quindi, Kitty Films.

Non c'è giapponese che era giovane o molto giovane a inizio anni '80 che non provi una grandissima nostalgia verso Omohide ga Ippai e la moltitudine d'altre canzoni apparse durante i vari episodi, e probabilmente è questa la caratteristica più preziosa di Miyuki in anime: quella di essere un piccolo forziere di musica giapponese anni '80 semi irreperibile altrove, un'autentica finestrella sulla cultura pop giovanile di quei luoghi e di quei tempi.

Questo, sicuramente, è un pregio notevole, soprattutto dal punto di vista del nostro interesse "storico".

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