Hayao Miyazaki prende il volo: Nausicaä della Valle del Vento
Il 1984 porta con sé una rivoluzione fondamentale nell'animazione giapponese, una rivoluzione che ha un nome e un cognome: Hayao Miyazaki, già molto attivo e noto a quei tempi per il suo lavoro su Lupin III e Heidi, porta per la prima volta al cinema una sua totale creazione, Nausicaä della Valle del Vento.
Nato come manga sulla rivista Animage, Nausicaä sarà il punto di partenza per la grande carriera cinematografica, tutt'oggi attiva, del regista, ma partiamo da prima dell'inizio, e dal post-Lupin III: Il Castello di Cagliostro.
Il film sul ladro gentiluomo non fu un grande successo al botteghino, nonostante la vittoria del premio Ofuji Noburo.
Toshio Suzuki, editor della rivista Animage, rimase però impressionato dalla pellicola, ed esortò Miyazaki a realizzare un manga per la sua pubblicazione, e con le sue proposte cinematografiche continuamente respinte, Hayao non poté che accettare.
Nasce così Nausicaä della Valle del Vento, manga simil-steampunk a tinte ecologiste, con questa giovane principessa armata di aliante che cerca di fare da collegamento tra una natura ormai esplosa in un dominio mondiale post-apocalittico, e i pochi esseri umani sopravvissuti, preda dell'espansione inarrestabile delle aree verdi.
I gran padri di Animage cercarono di convincere Miyazaki a convertire la storia in un film di animazione, e questi accettò alla sola condizione che il regista sarebbe dovuto essere lui in persona.
Isao Takahata saltò a bordo dell'impresa con iniziale riluttanza, e dopo aver coinvolto il compositore sperimentale e minimalista Joe Hisaishi, affidò, d'accordo con Miyazaki, il lavoro d'animazione allo studio minore Topcraft (a quei tempi lo Studio Ghibli ancora non esisteva), considerato all'altezza di convertire le atmosfere e i dettagli del manga in anime.
Ad animare la scena dell'attacco del temibile Guerriero Invincibile c'è un uomo che di scene terribili ne farà tante altre nel corso della sua carriera: Hideaki Anno, il papà di Neon Genesis Evangelion.
La "traduzione" della trama da carta a cellulosa non fu facile, visto che Hayao Miyazaki aveva prodotto, fino a quel punto, solo sedici capitoli, ma tanti bastarono per riuscire a mettere su una vicenda con un capo e una coda.
Il film, distribuito da Toei e con una raccomandazione del WWF (quello degli animali), avrà un enorme successo di critica e meno di pubblico, almeno fino alla sua trasmissione televisiva più di un anno dopo.
Tuttavia, viene citato molto spesso come grande fonte d'ispirazione per artisti futuri, tra tutti Hironobu Sakaguchi e la sua saga videoludica Final Fantasy.
Nel 1985, la New World Pictures cercò di portare il film negli Stati Uniti, ma con fortissimi cambiamenti: vennero eliminati venti minuti circa di film, il quale venne ribattezzato Warriors of the Wind, e furono cancellate quasi del tutto le tematiche ambientaliste di fondo, con i giganteschi Ohmu trasformati semplicemente in nemici aggressivi; la locandina mostrava la stessa Nausicaä, rinominata Zandra, insieme a un gruppo di guerrieri maschi che nel film nemmeno appaiono.
Miyazaki non fu affatto contento di questa conversione, tant'è che, quando venne reso noto che Miramax era interessata a una pubblicazione occidentale "rimaneggiata" de La Principessa Mononoke, Toshio Suzuki inviò alla compagnia una katana autentica col chiarissimo messaggio: "no cuts".
Fortunatamente, nel 2005 Walt Disney Pictures distribuì una versione fedele di Nausicaä della Valle del Vento per il mercato americano, con doppiatori d'eccezione come Patrick Stewart e Uma Thurman.
Qui in Italia, invece, il film andò in onda su Rai 1 il 6 gennaio 1987, senza censure.
Difficoltà al botteghino e problematiche d'esportazione a parte, dunque, Nausicaä, Hayao Miyazaki e tutta la futura Ghibli-compagnia fanno il primo passo verso quella che sarà una rivoluzione culturale mondiale e uno dei più grandi fiori all'occhiello dell'animazione giapponese.
E questo è solo l'inizio.
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