Intrappolati dentro a un sogno: Lamù-Beautiful Dreamer

 A febbraio 1984, Mamoru Oshii aveva già lascato la regia dell'anime di Lamù da diversi mesi, ma nonostante questo, c'era ancora qualcosa del regista sul manga di Rumiko Takahashi in attesa di vedere la luce: Beautiful Dreamer, il secondo film della saga con protagonista l'aliena tigrata.

Oshii trova qui la "perfetta dimensione" della sua narrativa cinematografica, prendendosi molte libertà rispetto al prodotto originale e facendo di questo film il "suo" Urusei Yatsura.

Lamù, Ataru e compagni stanno preparando tutto il necessario per il tradizionale festival scolastico, e i giorni scorrono pieni ma ripetitivi...
Anche troppo: la dottoressa Sakura e il professor Onsen si accorgono che qualcosa non va, perché la città sembra stranamente vuota e gli eventi incredibilmente monotoni: possibile che i nostri siano rimasti intrappolati in un loop temporale che li obbliga a rivivere costantemente l'ultimo giorno prima del festival?

Al contrario del film precedente, con Beautiful Dreamer Mamoru Oshii ha completo controllo della trama, cosa che gli permette di realizzare un'opera molto più personale (ma che gli è quasi costato il rifiuto da parte di Rumiko Takahashi della trama stessa, troppo lontana dallo stile originale), con elementi che saranno, poi, accomunati a diverse sue opere future.

Il concetto di loop temporale, peraltro, è qui grande precursore di altre opere cinematografiche come il celebre Ricomincio Da Capo, con Bill Murray.

Com'è stato accolto, il film, all'epoca?
Con sentimenti un po' contrastanti, in realtà.

Se da un lato si apprezzò pienamente la capacità visionaria di Oshii, dall'altro i fan della serie non apprezzarono affatto la svolta filosofica di un'opera che è, per natura, fondamentalmente comica (e pure una delle maggiori esponenti del genere, ai tempi).

Apprezzato o meno, Lamù-Beautiful Dreamer rimane un punto cardine del cinema d'animazione giapponese, anche perché è il vero e proprio "via" di una serie di film di un regista, Mamoru Oshii, che ha lasciato una profonda impronta nel panorama animato nipponico.

Ultima curiosità: in un articolo sul sito ufficiale dello Studio Ghibli, Goro Miyazaki ha rivelato che, all'epoca, preferì questo film a Nausicaa Nella Valle del Vento.
Sarà per questo che il rapporto col padre è così conflittuale?

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