Esplosive considerazioni finali su Kagaku Sentai Dynaman
La macchina inarrestabile che è quella Toei sforna-sentai procede spedita, a fine gennaio 1984, e così mentre si avvicinano nuovi eroi e nuove avventure, Kagaku Sentai Dynaman giunge al termine.
Una serie particolare, dalla genesi abbastanza tortuosa e dotata di uno spirito piuttosto diverso rispetto ai predecessori.
Tiriamo, dunque, le somme, prima di consegnare Dynaman alla storia.
L'iniziale concezione di serie sul baseball dovette lasciare spazio ad altri concetti, rendendo l'opera decisamente bizzarra: l'uso di esplosivi negli effetti speciali è enorme, rendendo la serie molto "rumorosa" e caotica, cosa che, a suo modo, ben si sposa con un altro suo elemento caratteristico: il senso del kitsch.
Sia chiaro: il genere Super Sentai non è mai stato sinonimo di sobrietà e mai lo sarà, ma diverse soluzioni visive e deliri narrativi momentanei, come cavalli che appaiono dal nulla e apparentemente esplodono (per poi tornare incolumi dopo qualche puntata), capitano abbastanza spesso da rendere Dynaman una serie che quasi si finge seria, ma è in realtà demenziale.
I protagonisti "scienziati", alla fine, di scienza ne fanno una gran poca, essendo caratterizzati il minimo sindacale (gli unici che si distinguono un po' sono "il ninja" e "la ragazza", ma senza esagerare) ed essendo perennemente impegnati solo e soltanto a inseguire/trovare/sconfiggere il mostro di turno, con ben poco spazio per gli interessi personali.
Ma c'è un "ma": uno dei cattivi, invece, risalta per caratterizzazione e carisma, anche in modi e contesti diversi tra loro.
Si tratta di Megido, costantemente preso a lanciare mostri improbabili contro i protagonisti e, per lungo tempo, perennemente fallimentare, arrivando ad essere persino schernito da colleghi e superiori.
Il personaggio di Megido è stato creato per ricalcare gli "affascinanti comandanti nemici" degli anime robotici dell'epoca, stile Char Aznable, insomma.
L'epopea di Megido, che passa da disastro a disastro fino a diventare una figura simile ai moderni "antieroi" dei sentai, risulta interessante quasi più delle vicende degli eroi stessi, come spesso accadeva in questi anni tratteggiati in maniera troppo anonima.
Kagaku Sentai Dynaman viene, dunque, consegnato alla storia, con il suo carico di esplosioni e follie e la sua comicità (involontaria) (forse) a farsi ricordare, insieme a un villain carismatico sia che faccia l'eterno sconfitto, sia che faccia l'ambiguo cavaliere misterioso.
E ora, Bioman!
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