Hulk Hogan: Campione della WWF e della cultura pop
Una delle più grandi icone degli anni '80 è sicuramente Hulk Hogan, grande campione della World Wrestling Federation che ha saputo "convertirsi" in tanti altri ruoli, sul piccolo e grande schermo.
Proprio i suoi exploit cinematografici hanno avuto modo di dimostrarsi determinanti per la sua carriera dentro e fuori dal ring, ma non senza che il mitico Hulkster avesse delle basi estremamente solide.
Il 23 gennaio 1983 Hulk Hogan vince il titolo WWF per la prima volta, al Madison Square Garden, contro il temibile The Iron Sheik, e quello è un momento che cambia radicalmente il wrestling e, a suo modo, tutta la cultura pop.
Ma come ci si è arrivati?
A metà anni '70, Terry Bollea (questo il nome all'anagrafe di Hogan) era un muscoloso apprendista banchiere, che suonava in una band chiamata Ruckus nel tempo libero.
Avendo spesso per le mani dati economici sui guadagni di ogni genere di persona, wrestler compresi, Bollea si rese conto che una carriera nel ring avrebbe potuto garantirgli introiti ben più ricchi del misero stipendio da apprendista che riceveva in banca, motivo per cui decise (avendo anche il fisico per farlo) di tentare di diventare un lottatore.
Si mise dunque a frequentare assiduamente la Imperial Room, il locale di Tampa, Florida (dove viveva all'epoca) frequentato dai wrestler del territorio per rilassarsi dopo i match il martedì sera.
Dopo diversi tentativi, riuscì a entrare in contatto con Mike Graham, figlio del promoter principale dello stato, Eddie Graham.
Graham gli propose di studiare dal wrestler giapponese residente in Florida Hiro Matsuda, perché questi gli avrebbe dato una chance per diventare un wrestler.
Matsuda, allievo del "padre del wrestling giapponese" Rikidozan emigrato negli Stati Uniti, passati i quarant'anni cominciò a lottare solo part time e a addestrare nuove leve nel suo dojo, chiamato The Snake Pit.
Il wrestler giapponese allenava i suoi allievi gratis, senza chiedere alcuna tassa di iscrizione o altro, e questo perché il suo scopo ultimo era trovare veri talenti: li allenava in maniera estremamente brutale, ma, in media, un allievo su venti non mollava e diventava effettivamente una star.
Famosa è la storia che vuole Matsuda rompere una gamba a Hogan il primo giorno di allenamento: seppur per anni ci siano state discussioni a riguardo, la famiglia Matsuda ha recentemente confermato che, sì, Hiro ha rotto una gamba all'allora Terry Bollea all'inizio del suo allenamento, e questi ha dovuto portare il gesso per circa un anno.
Ma il nostro Bollea non era intenzionato a cedere.
Matsuda voleva soprattutto che i suoi allievi fossero forti nello spirito, prima che nel corpo, e avessero una mente estremamente resistente e una volontà incrollabile, ragion per cui li "cucinava" a dovere, prendendoli anche in giro per il loro aver avuto la metà dei suoi anni ma aver fatto fatica a tenere il passo con lui.
Col tempo, però, Hogan cominciò a guadagnarsi il suo rispetto, e Matsuda cominciò a mostrargli effettivamente mosse varie nel ring e come "lavorare" un match.
La strada verso gli incontri veri e propri si era finalmente aperta.
Inizialmente, il nostro usò il nome Terry Boulder, finché, un fatidico giorno, si trovò ospite di un talk show insieme a Lou Ferrigno: Terry era, sorprendentemente, molto più grosso di Ferrigno, e venne introdotto in maniera molto spettacolare dal presentatore, che lo definì, appunto, più grosso di Hulk, senza effetti televisivi, senza trucco: ecco che nasce Terry "The Hulk" Boulder.
Passato in WWF, che ai tempi aveva una W in più e si chiamava WWWF, Terry Boulder cambia nome, diventando direttamente Hulk Hogan: il cognome "Hogan" fu un'idea di Vince McMahon sr., padre di quello noto a tutti oggi, per rendere Hogan più vicino al pubblico irlandese.
Fatico tutt'ora ad associare Hogan a qualunque cosa di velatamente irlandese, ma il nome funzionò comunque.
Balzo avanti fino al 1982: il grande manager ed ex campione Arnold Skaaland consegna a Hogan una lettera, da parte nientemeno che di Sylvester Stallone.
Quest'ultimo lo vuole come attore nel terzo Rocky, e Hogan è assolutamente entusiasta di accettare, ma Vince Sr. non è d'accordo: per lui, che ha sempre avuto una mentalità antica, i wrestler devono fare i wrestler e non possono lavorare ad altri progetti.
Hogan, quindi, si allontana dalla WWF per prendere parte alle riprese di Rocky, cosa che gli porta via solo una decina di giorni.
Il film è un successo, la partecipazione di Hulk Hogan è un successo, Hulk Hogan come wrestler diventa un successo di carisma ed esplosività, e la sua carriera sul ring ha finalmente una svolta decisiva.
Prima venne la New Japan Pro Wrestling del mitico Antonio Inoki, per cui Hogan aveva già lavorato in passato, che oltre a farlo entrare sulle note di Eye of the Tiger gli diede la possibilità di partecipare al torneo annuale per decretare il campione mondiale, che Hogan vinse nel maggio del 1983.
Poi venne la AWA, che concesse a Hogan un match per il titolo mondiale contro il campione Nick Bockwinkel: il padrone della AWA, Verne Gagne, però, non amava i wrestler particolarmente grossi e preferiva avere come suo campione qualcuno dal fisico più minuto e che, soprattutto, avesse un bagaglio tecnico al tappeto molto più ampio, ragion per cui, quando Hogan sconfiggerà effettivamente Bockwinkel, un arbitro decreterà invece la squalifica di Hogan per una minuzia, privandolo del titolo.
Giunge per Hogan il momento di tornare in WWF, ora nelle mani del figlio del precedente proprietario, Vince McMahon jr., un uomo decisamente più aperto e visionario e, soprattutto, conscio dell'incredibile potenziale dell'Hulkster.
Vince stava cercando di espandere la sua federazione su scala nazionale, e un campione come Hogan sarebbe stato perfetto per lo scopo, motivo per cui nel giro di un mese, da dicembre '83 a gennaio '84, Hulk arriva, sfida il malvagio campione iraniano The Iron Sheik, lo sconfigge e diventa il nuovo campione WWF, dando il via a un fenomeno di costume destinato a non affievolirsi.
La leggenda vuole che Verne Gagne abbia offerto a The Iron Sheik un'ingente somma di denaro per rompere una gamba a Hogan e fermare l'avanzata della WWF: Hogan e Sheik confermano questa versione dei fatti, ma la famiglia di Verne nega fermamente la cosa, quindi prendete quest'ultima informazione con le pinze.
Hogan è quindi campione e sono tutti contenti, dunque?
Beh, non proprio tutti...
Entra in scena la Marvel, che ha qualcosa da ridire sull'uso del nome completo "The Incredible Hulk Hogan", come veniva pronunciato da annunciatori e commentatori: la Casa delle Idee e la WWF giunsero, però, rapidamente ad un accordo per fare meno danni possibili e rendere tutti più felici.
A partire dal luglio del 1984, e per vent'anni, Hulk Hogan avrebbe avuto il diritto di usare quel nome solo a condizioni molto strette, tra cui:
-Il non utilizzo del termine "Incredible" associato a Hulk Hogan da parte della WWF
-L'uso del cognome "Hogan" ogni volta che si usava il nome "Hulk": Hogan non poteva mai essere chiamato solo "Hulk", ecco, probabilmente, perché è nato anche l'aggettivo "The Hulkster"
-Quando pronunciati insieme, "Hulk" non deve mai essere più prominente di "Hogan"
-A Hulk Hogan non sarebbero mai dovuti essere associati i colori viola e verde, così come ogni logo relativo ad Hulk Hogan sarebbe dovuto essere estremamente differente da ogni logo associato a Hulk.
La Marvel avrebbe, inoltre, ricevuto 100 dollari per ogni match a cui avesse partecipato Hulk Hogan, più il 90% dell'1% degli introiti dal merchandising legato a Hogan, che pare poco ma, con i numeri che la superstar americana ha fatto per vent'anni, è una gran bella sommetta.
Nel 2005, Hulk Hogan è finalmente divenuto proprietario del suo nome completo, che può dunque usare senza preoccuparsi della Marvel.
Questo è, quindi, l'inizio di un vero mito della cultura pop e dello sport, una stella destinata non solo a non spegnersi mai, ma anche a trascinare con sé tutta l'industria di cui fa parte, verso una nuova era.
E non vediamo l'ora di scoprire cosa la WWF ha in serbo per noi, e cosa faranno le federazioni rivali nell'accesissimo mondo del wrestling americano anni '80.
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