La fine del ventesimo secolo, l'inizio di una leggenda: Ken il Guerriero, Capitolo 1
Capita che un manga sul motocross venga concluso dopo una decina di capitoli per poco successo, e che il suo autore, Tetsuo Hara, si ritrovi senza manga da pubblicare sulla leggendaria rivista Weekly Shonen Jump.
Capita che il suo editor, Nobuhiko Horie, finisca per suggerirgli di realizzare un manga sulle arti marziali (in questo periodo gli editor che suggeriscono di realizzare manga sulle arti marziali portano bene, come scopriremo ulteriormente in seguito), con un protagonista che sconfigge i suoi avversari sfruttando i punti di pressione, perché Hara era sia interessato a realizzare un manga sulle arti marziali, sia ampio conoscitore dei punti di pressione dell'agopuntura.
L'accurato stile di disegno di Hara gli avrebbe dato, però, difficoltà a portare avanti una serie simile, quindi venne deciso di spartire il lavoro con lo sceneggiatore Buronson, che, ispirato dai film della saga di Mad Max e da quelli di Bruce Lee, portò la vicenda in un mondo post-apocalittico in cui Kenshiro è un giustiziere pronto a riparare i torti col pugno di Hokuto.
Un mondo dove non ci sono armi moderne, ma si combatte con la sola forza del proprio corpo.
(Lo dico? Lo dico) Siamo alla fine del ventesimo secolo, e l'umanità è stata decimata da un conflitto nucleare, che ha portato i mari a prosciugarsi, la terra a spaccarsi e molte specie animali e vegetali a estinguersi.
Tuttavia, la razza umana è sopravvissuta, e ora si divide tra la poca brava gente che cerca di ricostruire un minimo di civiltà, e le tante bande di predoni che scorrazzano e depredano ogni villaggio che trovano.
Un uomo, ultimo erede della Divina Scuola di Hokuto, viaggia per le lande desolate usando la sua arte marziale, in grado di colpire i punti sensibili degli avversari e farli perfino esplodere dall'interno, cercando di ristabilire un po' di pace in questi tempi estremamente difficili.
La serie avrà un impatto incredibile sul pubblico, segnando l'inizio della fine delle commedie su Jump e l'alba dell'epoca dello Shonen di combattimento drammatico che contraddistinguerà il resto del decennio sulla rivista: basti pensare che, alla fine del 1984, Weekly Shonen Sunday, testata "rivale" con opere come Lamù e Touch-Prendi il Mondo e Vai, e ancora ancorata alle commedie romantiche, si manterrà su una tiratura di 300.000 copie, mentre Jump ne farà oltre 4 milioni, e che la serie sarà prima nelle classifiche di gradimento settimanali dei lettori per una durata totale di tre anni.
Infinita fonte d'ispirazione per autori che giungeranno negli anni a venire (come Kentaro Miura di Berserk), e di altre opere crossmediali giapponesi e non (Ryu di Street Fighter, originariamente, avrebbe dovuto avere un look molto più simile a Kenshiro, e le leggendarie Fatality di Mortal Kombat sono ispirate alle tecniche segrete della Divina Scuola di Hokuto), Hokuto no Ken sarà uno dei media di maggior successo di tutti i tempi, ma la leggenda, ora come ora, è appena iniziata.
Commenti
Posta un commento