Amici, palloni e palloni amici: Holly e Benji/Captain Tsubasa, episodio 1
In un 1983 che, anche in chiusura, non smette di regalare colonne portanti dell'animazione giapponese, dell'animazione o della cultura pop tutta, vede la luce anche la trasposizione animata di una delle serie più celebri di sempre del mitico settimanale Shonen Jump: si tratta del leggendario Holly e Benji, originariamente conosciuto come Captain Tsubasa (dove Tsubasa è, appunto, Holly) e padre spirituale di una pletora di calciatori mancati o riusciti in giro per il mondo.
Come vide la luce quest'anime straordinariamente popolare e amato?
A fatica: in TV Tokyo c'erano molti pareri negativi riguardo la realizzazione di una serie animata sportiva, peraltro su uno sport poco praticato in Giappone come il calcio, in un periodo in cui a farla da padrone erano le serie di robot giganti realistiche come Mobile Suit Gundam o le commedie romantiche come Lamù.
Tuttavia, il direttore di rete dell'epoca si impuntò, e la serie riuscì a vedere la luce: i pronostici davano a Captain Tsubasa uno share del 6, massimo 7%, ed invece raggiungerà punte del 21,2%, dando vita a una vera mania per il calcio in Giappone.
La storia del primo episodio è ben nota: il giovane Holly/Tsubasa si trasferisce in una nuova città e fa subito la conoscenza di altri ragazzi appassionati di calcio, come lui.
Uno di loro è il supponente Benji/Genzo, portiere della scuola elementare privata cittadina e notoriamente infallibile.
Per un ragazzino sempre in cerca di nuove sfide come Holly, un portiere simile, in grado di parare qualsiasi tiro da fuori area, è un rivale perfetto, e la sfida tra i due ha inizio.
La serie è nota per tanti motivi, non ultimi le partite "infinite" e i campi da calcio dall'apparenza sferica, come giocati su una collina: questa peculiarità è, in realtà, un "trucco visivo" per permettere agli animatori di evitare di dover disegnare tutto il campo e tutti (o quasi) i giocatori delle varie squadre a ogni inquadratura, per risparmiare tempo e risorse.
E questi risparmi non impediranno a Captain Tsubasa di diventare una colonna fondamentale dell'animazione giapponese (e non) anni '80.
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