Incontri, scontri e giorni di pioggia: Kiss Me Licia/Ai Shite Knight Episodio 1
Nel panorama anime italiano, Kiss Me Licia ha un ruolo di prima grandezza per quel che riguarda la popolarità di una serie: il suo arrivo sulle tv nostrane a metà anni '80 catalizzò l'attenzione di milioni di telespettatori, tanto da sfociare in una serie televisiva live action nostrana.
Un paio d'anni prima, nel marzo del 1983, Giuliano e compagni facevano il loro debutto sulle tv giapponesi, con il primo episodio di Ai Shite Knight, la serie anime che noi avremmo conosciuto proprio come Kiss Me Licia: vediamo com'è andata!
Un giorno di pioggia, Andrea (Hashizo) e il suo gatto Giuliano incontrano Licia (Yakko) dopo essersi diretti nel quartiere (di Tokyo) vicino al loro, contrariamente a quanto raccomandato dal fratello maggiore di Andrea, Mirko (Go).
Licia si rivela essere la figlia del padrone di un ristorante di okonomiyaki (una specialità giapponese da noi resa, non troppo fedelmente, come "polpette"), e dopo aver fatto amicizia coi due, s'incontra (e si scontra) anche con Mirko, membro di una rock band chiamata Bee Hive.
Il primo incontro tutto è fuorché amichevole, ma è possibile che da questo attrito possa nascere qualcosa di dolce...?
(Sì, lo sappiamo)
Il debutto su schermo delle creature di Kaoru Tada sembra aver perso, però, un tassello fondamentale della versione originale cartacea: l'anima rock e trasgressiva che un'opera del genere si porta anche naturalmente dietro.
Il carattere da playboy di Mirko appare piuttosto edulcorato rispetto al manga, visto che si limita a fare "pat pat" sulla testa delle fan quando in origine, durante i concerti (ma è anche vero che spesso in quei casi è un po' brillo) le bacia direttamente, e il focus sembra tutto spostato sul duo Andrea/Giuliano, con tanto di ending dedicata (che fa un po' Zecchino D'Oro, aggiungiamo).
Manca, inoltre, buona parte dell'ironia schizofrenica che spesso permea le vignette originali, anche per via del tratto molto più "solido" del design dell'anime.
A proposito di design dell'anime: dietro lo stesso ci sono, in realtà, grandissimi nomi: il character design è di Shingo Araki, già dietro a Lady Oscar e, in futuro, ai Cavalieri dello Zodiaco, mentre la colonna sonora è nientemeno che di Joe Hisaishi, successivamente musichiere di tanti film del leggendario studio Ghibli.
Nonostante le differenze dal punto di vista narrativo (ma pure cromatiche, si vedano i capelli di Licia, su cui ci sono state diverse leggende metropolitane nel corso degli anni e che meritano un capitolo a parte), questo è l'inizio di quella che sarà, soprattutto in Italia (in Giappone è stata meno incisiva, anche perché uscita nel periodo boom delle commedie romantiche, e quindi accerchiata di titoli simili), una pietra miliare dell'animazione giapponese.
Polpette?
Polpette!
Vero, il manga è un po' meno bambinesco e più rockeggiante.
RispondiEliminaSarebbe bello riproporlo oggi in versine più fedele^^
Moz-
Sarebbe bello sì, ma un po' problematico, essendo una serie in cui il periodo storico dell'ambientazione (in questo caso con relativi attriti generazionali) pesa tantissimo: dovrebbe diventare una specie di docu-anime sui primi anni '80 :D
EliminaNon che mi dispiacerebbe, tra parentesi
Per una versione del manga più fedele all'originale ci stiamo lavorando, mentre un anime più fedele al manga non è possibile, in primis perché si dovrebbero pagare fior di quattrini a cantanti che all'epoca erano indie sconosciuti e magari oggi invece sono famosi per poter usare i loro nomi e testi :D
EliminaSi dovrebbe ambientare negli anni ottanta (perché sennò perde tutto il senso intrinseco della storia) e dovrebbero spendere un sacco di soldi per rifare un anime che fondamentalmente in Giappone non interessa a nessuno e metti caso uscisse in Italia verrebbe schifato perché avrebbe i disegni brutti, le canzoni diverse e i nomi diversi.