I Puffi VS Goldrake: Lo scontro finale (totalmente innecessario)
Marvel VS Capcom, Batman VS Superman, Mazinga contro Getta Robot, Super Smash Bros. cioè tutti contro tutti, Street Fighter X Tekken, Zorro contro Maciste, Mortal Kombat VS DC Universe, l'Uomo Tigre VS Heidi: quanti scontri e quanti crossover abbiamo visto passarci davanti nel corso degli anni, tra media diversi?
Eppure, questi "scontri" finiscono quasi sempre in maniera pacifica, con vigorose strette di mano come quella tra Ryu e Ciclope all'inizio di X-Men VS Street Fighter.
Ci sono, poi, "sfide" totalmente innecessarie che vengono tirate in ballo in maniera piuttosto puerile da gente che vuole una "battaglia" di questo genere solo per vedere l'oggetto del proprio disprezzo sconfitto: un atteggiamento sciocco e cruento, indubbiamente, ben lontano dal crossover per "intrattenimento" a cui siamo abituati.
Uno di questi fatti incresciosi, nel febbraio del 1983, avviene dove non ti aspetti: sulle pagine di Topolino...
Tutto molto bello, ma non si può fare a meno di notare come i simpatici abitanti dei boschi vengano immediatamente messi in contrapposizione con...
Le serie fantascientifiche giapponesi?
In palese atteggiamento hippie da gente che vuole solo pace e amore, alcuni uomini dell'industria del giocattolo e della gadgettistica del periodo definiscono i Puffi "I nani che hanno ammazzato Golia"; i Puffi hanno ammazzato Goldrake, prendendo il suo posto nel cuore dei bambini, come se questo fosse una specie di trono di picche da conquistare in brutali battaglie da Conan il Barbaro dove, in perfetto spirito non violento, il più forte vince e il più debole viene ammazzato, e i giornalisti eccitati possono danzare intorno al cadavere del vinto (pensare che Dragon Ball si farà pure problemi a parlare di morte. Avete presente Dragon Ball, no? Quella serie violenta che nascerà giusto un anno dopo questo numero di Topolino e che diventerà una delle serie più famose dell'Universo).
Ma cos'è successo esattamente?
Contestualmente, qual era la condizione dei "robot spaziali violenti" in cui evidentemente non ci sono i buoni e i cattivi che alla fine perdono, in questo periodo?
La loro stella era sicuramente un po' offuscata, ma di certo non per via dei Puffi: il motivo, naturalmente nascosto dall'altra parte del mondo, in terra natia, il Giappone, oltre all'inevitabile periodo di "stanca" che un genere può avere dopo anni e anni di inflazione, era più da ricercare nella nascita dei Real Robot, cioè quei robot più realistici e con storie più riflessive rispetto ai più fantasiosi Super Robot, come, ad esempio, il celeberrimo Gundam.
Va detto inoltre che, da noi, di anime fantascientifici, a parte le opere di Leiji Matsumoto, ne arrivavano sempre meno nel 1983, con un calo che "casualmente" comincia dopo la famosa interrogazione parlamentare di un paio d'anni prima sui danni che i cartoni animati giapponesi violenti possono fare nelle imberbi menti degli spettatori più giovani.
In conclusione, non si può che rabbrividire dinanzi a tanta violenza: spaventati da delle epiche da teleschermo (simili alle avventure degli eroi del mito e quindi innocue, come disse saggiamente Gianni Rodari), gli uomini non violenti si scagliano per anni in una crociata contro l'invasore nipponico, colpevole di mettere in pericolo le pverili menti dei giovini a discapito (cito quasi testualmente) di opere per ragazzi di certificata origine italica, come Pinocchio (sapete, quella storia del bambino che prende a martellate il grillo, poi lo truffano e s'impicca, mica brutalità come l'Alabarda Spaziale).
E ci si ritrova, sulle pagine del settimanale più amato dai bambini, ad assistere all'inquietante scena dei mitici Puffi mossi come marionette nell'intento di ammazzare Goldrake (che poi è un robot, tecnicamente).
Ma tutto ciò è profondamente sciocco: non rende giustizia ai Puffi, che sono pure più vecchi di Goldrake e di certo non sono stati inventati per scacciare un'inesistente minaccia etica al sapore di natto dai teleschermi nostrani, e non rende giustizia ai Super Robot, il cui arrivo sui nostri teleschermi ha segnato una rivoluzione culturale importante per cui, ad esempio, gli Stati Uniti dovranno aspettare altri vent'anni; non coinvolgeteli in una sfida che può solo portare a campanilismi da tifoseria di terz'ordine, tra fan veri virili dei robottoni nipponici con la cultura del dente rotto allo stadio e fan bravi bimbi tutti casa, chiesa e olio di ricino, perché il mondo non ha bisogno di nessuna delle due categorie.
Lasciate in pace i Puffi, lasciate in pace Goldrake, lasciate sognare i bambini con entrambi, perché, nei palinsesti come nella vita, le guerre le inizia sempre chi non è coinvolto, e chi non è coinvolto non s'immischi in affari che non lo riguardano.
Lasciate che la fantasia vinca davvero, a tutto tondo.
E, come sappiamo, vincerà, perché, tre settimane dopo la pubblicazione di questo numero, in Giappone vedrà la luce un nuovo anime pronto a scolpirsi nel cuore di bambini e ragazzi: Kiss Me Licia.
Commenti
Posta un commento