Gli avventurieri col jazz nel sangue: A-Team, episodio 1

 Il 23 gennaio del 1983, un importante tassello dell'immaginario collettivo ottantino vedeva la luce, introducendo per la prima volta al mondo una banda di reduci del Vietnam pronti ad aiutare chi si trova in difficoltà in cambio di una buona somma di denaro...
O anche no.

John "Hannibal" Smith, P.E. Barracus, Sberla e Murdock sono l'A-Team, pronto a farsi strada in qualunque situazione pericolosa, sotto una perenne pioggia di proiettili che tanto non colpisce mai nessuno.

La trama del primo (maxi) episodio ruota intorno a Amy Allen, reporter in cerca di un collega disperso in Messico, mentre indagava su una banda di spacciatori fuorilegge.
Non sapendo più dove sbattere la testa, viene a conoscenza di un gruppo di ex soldati incriminati ingiustamente, e per questo motivo in perenne fuga, chiamato A-Team, e lo contatta per recuperare il giornalista perduto.

Messasi in contatto con la banda di scapestrati, riuscirà non solo a rivedere il collega, ma a unirsi permanentemente a loro come nuovo membro dell'A-Team.

Ciò che salta subito all'occhio è lo spirito avventuriero e scanzonato della serie: i personaggi protagonisti sono sì ex soldati ed esperti di guerra e tattiche militari, ma anche guasconi perennemente pronti a ridere in faccia al pericolo, dal matto Murdock al "gigante buono" Barracus (un Mr. T ancora in pieno boom di popolarità post Rocky III).

Questo genere di soldati freelance non può che muoversi in una "guerra per finta": nessuno muore o viene ferito, in queste prime avventure dell'A-Team, i proiettili sforacchiano veicoli che si ribaltano e prendono fuoco, ma i loro piloti riescono sempre a strisciarne fuori illesi.

Quello che ne esce è una guerra "per gioco", divertente e innocua, come giocare a Bionic Commando o Wolfenstein, qualcosa che offre una scarica di adrenalina senza premere sul pedale della violenza e facendo finire tutto (più o meno) a tarallucci e vino, col malvagio di turno catturato e consegnato alla giustizia.

Il lato "oscuro" di una simile rappresentazione di battaglie armate e scenari bellici è però da ricercarsi nel fatto che, così, la guerra diventava "divertente", e con la mentalità reaganiana galoppante questo avrebbe potuto contribuire a prenderne le conseguenze sottogamba, e non era certo il momento per farlo.

Le atmosfere sono, ovviamente, molto diverse da Rambo, in cui la guerra è uno spettro che maledice chi l'ha vissuta; uno dei film di maggior ispirazione per la serie è invece Mad Max 2, visto che l'A-Team continuerà a dar battaglia a oppressori e violenti per aiutare povere vittime in difficoltà.

Dubbi filosofici a parte, il primo episodio dell'A-Team è l'inizio di un lungo viaggio scanzonato nell'azione e nell'avventura, come solo gli anni '80 potevano partorire: prepariamoci a goderne dall'inizio alla fine, diversi anni dopo il 1983.

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