1982: Frammenti di Girl Power

 Non senza numerose difficoltà dovute al periodo, siamo finalmente arrivati alla fine dell'anno 1982, che ha saputo regalare moltissimi momenti "alti" sotto molteplici punti di vista; ma, tirando le somme, cosa risalta di più in questo anno?

Dal punto di vista più "collettivo", è impossibile non notare come il 1982 sia stato l'anno delle donne: in più media differenti, in più modi differenti, da questa e da quella parte dello schermo i personaggi femminili hanno avuto modo di ritagliarsi ruoli di leadership e rilevanza che per molto tempo erano stati loro reclusi.

Un ambiente in cui il potere femminile indubbiamente spadroneggia è quello degli anime: nel 1982 le commedie, magari con un filo di romanticismo, erano il genere indubbiamente più diffuso e di successo, ma con una prerogativa: un personaggio femminile centrale.

La popolarità di Lamù (che in originale non si intitola Lamù, e in cui il protagonista in teoria è Ataru, ma che si è trovato a cambiar nome da noi per l'esplosivo carisma della ragazza aliena) e la forza innovativa di Dr. Slump aprirono la strada a un gran numero di commedie con protagoniste femminili, sia tratte da manga di qualche anno prima "ripescati", come Pollon, sia tratte da manga appena iniziati e con solo un volume all'attivo, come Ransie la Strega.

Anche dal punto di vista delle opere originali l'importanza femminile si fa sentire: la Fortezza Superdimensionale Macross ha un equipaggio quasi interamente femminile, e soprattutto ha Lynn Minmei: la ragazza, seppur non combattente, ha un ruolo più che centrale all'interno della serie, e, allo stesso modo, nel giro di poco gode di una titanica popolarità tra i fan, tanto che la sua doppiatrice realizzerà numerosissimi album musicali e sarà chiamata a prestare la voce al personaggio anche nel doppiaggio americano.

Dal lato occidentale della barricata, il potenziamento della rilevanza di ruolo femminile non era da meno: sulle pagine dei Vendicatori, quasi per tutto l'anno le luci della ribalta sono state concentrate sulla drammatica caduta di Henry Pym/Calabrone, dall'incresciosa scena di violenza domestica al processo per crimini che è stato costretto a commettere con l'inganno da una sua nemesi storica, Testa D'Uovo.
Questa serie d'eventi ha portato l'ormai ex moglie Janet/Wasp su un percorso d'indipendenza sempre più netto: diventata la nuova leader dei Vendicatori, si trova a guidare un gruppo di cui fanno parte anche She-Hulk, perennemente impegnata a prendersi gioco del "maschilista" Occhio di Falco, e la nuova Capitan Marvel, i cui poteri superano quelli di qualunque altro membro.

Anche (e soprattutto) in casa X-Men il potere femminile è più vivo che mai: Tempesta si afferma definitivamente come nuova leader del gruppo, mentre Kitty Pryde ruba sempre di più la scena con le sue vicende personali e la sua crescita caratteriale.
E, a proposito di Capitan Marvel, Carol Danvers continua il suo cammino di redenzione, fino alla sua spettacolare evoluzione in Binary.

Anche cinematograficamente le figure femminili fanno la loro parte: il "grande dilemma" tra uomo e androide di Blade Runner si basa tutto sulla figura di Rachael, così come il coraggio della signora Brisby è la spina dorsale del film omonimo, dove la forza di una madre riesce, letteralmente, a compiere miracoli, senza contare Adrian(a) che in Rocky III si dimostra persino più forte del marito, facendogli mettere la testa a posto con un discorso epico.
Il film che, più di tutti, rappresenta i problemi femminili e il tentativo di ribalta del genere in quel periodo è indubbiamente Tootsie: la frase "Quanto è difficile essere una donna negli anni Ottanta?" è la summa perfetta delle tematiche del film, in cui un uomo si finge donna per trovare lavoro come attore e, attraverso gli occhi della sua falsa identità, scopre tutte le difficoltà che l'universo femminile deve affrontare in un mondo governato, purtroppo, ancora perlopiù da uomini.

Dal punto di vista musicale, l'estate è dominata da Giuni Russo, Rettore e Loredana Bertè, mentre in televisione comincia a illuminarsi la stella della regina delle sigle, Cristina D'Avena, ancora diciassettenne.

Anche il mercato dei videogiochi, a suo modo, contribuisce: vede infatti la luce Ms. Pac-Man, quello che forse è il primo personaggio femminile giocabile nella storia dei videogiochi, e anche la versione di maggior successo del mitico labirinto pallinoso Namco.

Il 1982 è stato, dunque, un grande exploit nell'indipendenza femminile: di strada da fare ce ne sarà (e ce n'è tutt'oggi) ancora parecchia, ma l'ondata di donne al potere, con la relativa risonanza futura nell'immaginario collettivo, rimane innegabile e sicuramente positiva.

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