Il più grande di tutti i tempi: Thriller, di Michael Jackson
Di momenti fondamentali, da queste parti, ne abbiamo già incrociati diversi: il giorno in cui gli anime cambiarono, la nascita di Super Mario...
Ora, si è giunti al 30 novembre 1982, e anche la musica è travolta da un tornado che sarà lungo due anni (tanto e tale il periodo di permanenza e influenza dell'album) e porterà con sé successi e innovazioni.
Il 30 novembre 1982 vede la luce Thriller, di Michael Jackson, album con cui il cantante si allontana dalle note disco (anche perché in quel periodo era un genere pressoché intollerato) e cerca di dare un tocco più personale, e inquieto, ai suoi brani.
L'obiettivo di Michael Jackson era uno: realizzare un album dove ogni canzone potesse essere un successo enorme.
Jackson non era felice, in quel periodo: si sentiva solo, e insoddisfatto del suo precedente album, Off The Wall, comunque apprezzato da pubblico e critica.
Era anche generalmente infelice per la sua posizione attuale nel mondo della musica; si sentiva sottovalutato, data la tendente discriminazione verso gli artisti di colore: un esempio perfetto fu la rivista Rolling Stone, che si rifiutò di metterlo come uomo copertina nel 1980; questo evento e altri simili non fecero altro che gettare benzina sul fuoco della determinazione di Jackson, che, assunto il manager John Branca, gli disse di voler diventare la più popolare e benestante star dello show business, e che un giorno le stesse riviste che lo avevano rifiutato sarebbero andate da lui pregandolo per un'intervista.
Questi malcontenti si rifletterono su molti brani dell'album: Billie Jean racconta di una fan ossessionata, situazione che il cantante visse realmente più volte; per allontanarsi ulteriormente dal genere disco, il brano venne impostato come un pezzo dalle forti tendenze rock, con Steve Lukather dei Toto e Eddie Van Halen alle chitarre.
Per la parte finale del brano Thriller venne chiamato in causa l'attore di film horror Vincent Price, mentre l'iconico video musicale (che avrebbe debuttato quasi un anno dopo l'uscita dell'album) venne diretto da John Landis, già responsabile di The Blues Brothers.
Fu un momento epocale nella storia della musica, perché il video musicale venne elevato a forma d'arte in sé e per sé, dando il via alla tendenza sempre più incisiva a realizzare video musicali estremamente curati e d'intrattenimento, rendendo MTV un canale sempre più affascinante e popolare.
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