Un nuovo mondo d'animazione: Brisby e il Segreto di NIMH
Succede che nel settembre del 1979 Don Bluth e un pugno di altri animatori lascia la Disney, per crearsi uno studio d'animazione proprio.
Sin da quando era ancora dipendente del colosso d'animazione, Bluth era rimasto affascinato da un romanzo intitolato Mrs. Frisby and the Rats of NIMH, ma non era riuscito a convincere i suoi superiori a realizzarne un film d'animazione.
In pieno controllo, ora, Don Bluth può finalmente rendere quel progetto realtà, e il risultato è proprio Brisby.
La signora Brisby è una topolina vedova, che si prende cura dei tre figli in una casetta ricavata da un mattone di calcestruzzo.
Vivendo nel campo coltivato di una famiglia di campagna, si trova presto ad affrontare il problema della stagione dell'aratura, cominciata in anticipo, ed è costretta a traslocare.
La situazione viene complicata dalla polmonite del figlio più piccolo, Timmy, che lo obbliga a restare a letto per tre settimane: non potendosi muovere, non può traslocare, e il tempo, ormai, stringe.
Brisby è, però, una donna determinata, e farà di tutto per portare la sua famiglia in salvo.
Uno degli obiettivi di Don Bluth, lavorando a Brisby, era di riavvicinarsi all'era d'oro dell'animazione, con l'uso di un mix di tecniche sperimentali e forte caratterizzazione dei personaggi, in contrasto con la tendenza all'utilizzo di tecniche più "economiche" che il regista sentiva stesse prendendo sempre più piede.
A ogni personaggio vennero assegnate diverse palette di colori, in base alla situazione in cui si trovassero (la protagonista vanta ben 46 palette diverse); vennero inoltre utilizzati dei gel colorati speciali per realizzare effetti di luce artificiale.
Ottenere questi risultati mantenendo il budget basso non fu affatto facile, e spesso gli animatori si trovarono a lavorare senza un immediato guadagno anche per periodi molto lunghi: il produttore, Gary Goldman, si ritrovò a lavorare anche 110 ore a settimana, nelle fasi finali del progetto.
La trasposizione da romanzo a film non fu facile, e necessitò di alcuni rimaneggiamenti: uno dei cambiamenti più incisivi è l'inserimento di elementi magici nel film, assenti nell'opera originale.
Don Bluth ritenne che l'animazione rimandasse in modo naturale a tematiche "magiche", e che la magia potesse essere utile per rappresentare su schermo la forza d'animo della protagonista.
Sempre la protagonista portò un altro piccolo problema: in originale, il suo cognome è "Frisby", che è terribilmente assonante con i famosi dischi da lanciare, il cui nome Frisbee è un marchio registrato.
Contattata l'agenzia che li produce, la compagnia di Bluth si vide negare la possibilità di usare un nome assonante, e decise di cambiare la F di Frisby con una B.
Il film non ottenne granché risonanza promozionale né un'ampia distribuzione, venendo proiettato in soli 100 cinema nel primo week-end e, al suo apice, in 700 sale, ma in quei pochi cinema ottenne un successo maggiore di pellicole come Rocky III e Star Trek II.
Il suo successo in sala fu, comunque, moderato, ma riequilibrato da grandi vendite nell'home video.
Si tratta comunque di un lungometraggio intelligente e coraggioso, la prima "spinta" di Don Bluth verso l'evoluzione del mondo dell'animazione cinematografica americana che si sarebbe scatenata negli anni '80, per sfociare nella nuova era d'oro la decade successiva.
E a proposito di decade successiva, una delle doppiatrici del film negli anni '90 diventerà particolarmente famosa: a dare la voce alla primogenita dei Brisby è infatti una giovanissima Shannen Doherty, poi interprete di Brenda in Beverly Hills 90210.
Ricordo questo film l'ho visto da piccola e mi piacque molto infatti lo ricordo molto bene. Con Star Trek invece sfondi una porta aperta, perché é la mia saga preferita dai tempi dell'adolescenza.
RispondiEliminaConfesso d'essere sempre stato molto ignorante in tema Star Trek, ma d'altronde, questo progetto mi serve anche per conoscere e apprezzare nuove cose :D
EliminaRicordo benissimo questo film, mi piaque molto e anche io l'ho trovato coraggioso come esperimento, che affronta temi molto difficili, per un pubblico molto giovane, anche se ho sempre pensato che fosse più destinato ad un pubblico adulto e meno per bambini, anche le atmosfere molto cupe e dark oltre alla caratterizzazione di alcuni personaggi, comunque ancora oggi viene ricordato come un lavoro d'avanguardia per quanto riguarda il settore animazione.
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