A spasso nella giungla: PItfall
"Nel 1979, ero riuscito a realizzare la tecnologia per mostrare un uomo che corre in pixel.
Nel 1982, stavo cercando di creare un gioco in cui poter applicare questa tecnologia.
Disegnai un omino stilizzato su un foglio bianco, e disegnando altre due righe gli diedi un percorso da seguire.
Mi chiesi: "dove si trova questo percorso?", e decisi di metterlo nella giungla, e disegnai degli alberi stilizzati.
Poi mi chiesi: "perché quest'omino sta correndo?", e disegnai ostacoli da evitare e tesori da raccogliere.
Questo processo richiese più o meno dieci minuti, la programmazione, un migliaio di ore di lavoro.
E fu così che nacque Pitfall".
Con queste parole David Crane, programmatore, raccontava la genesi di uno dei videogiochi più famosi e influenti del mondo.
Il giocatore prende il controllo di Pitfall Harry, un omino di verde vestito che se ne corre per la giungla alla ricerca di tesori: li dovrà collezionare tutti e 32 entro 20 minuti, stando attento ai numerosi ostacoli lungo il percorso: serpenti, scorpioni, fiamme, coccodrilli, sabbie mobili e altre amenità selvagge.
Si può percorrere la giungla sia all'aperto che nei tunnel sottostanti, che permettono di muoversi molto più velocemente, a tre schermate alla volta; bisogna, però, fare attenzione ai muri che talvolta bloccano la strada e non permettono di proseguire, facendo perdere tempo al giocatore.
Forse anche a causa del successo de I Predatori Dell'Arca Perduta, Pitfall divenne il gioco più venduto del 1982, e venne considerato dalla critica uno dei giochi più influenti, e in generale migliori, di sempre.
Per quanto non sia effettivamente a scorrimento (le schermate sono fisse), viene infatti considerato il padre dei giochi di piattaforme a scorrimento, un genere che avrebbe spopolato per almeno un decennio, soprattutto sulle console da casa.
Inoltre, è il primo videogioco ad inserire la giungla come ambientazione, che diventerà molto cara alle produzioni future, ed è uno dei primi giochi ad avere un gameplay "lungo", essendo, la gran parte degli altri, dei porting da sala, e quindi giochi creati per delle partite brevi.
Un altro primato, seppur indiretto, è quello di aver contribuito al debutto di Jack Black sul piccolo schermo: partecipò, infatti, alla pubblicità americana del gioco.
Pitfall è, dunque, un punto di svolta fondamentale nel mondo dei videogiochi, gettando le basi per quello che sarà uno dei generi videoludici più inflazionati degli anni a venire, e riuscendo nel non facile compito di affermarsi come un clamoroso successo di pubblico alla soglia di quella che, notoriamente, sarà una devastante crisi economica videoludica nel mercato americano.
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