La febbre della domenica pomeriggio: Eccezzziunale... Veramente

Ogni domenica (magari non proprio ogni ogni domenica, e soprattutto non adesso, ma ci siamo capiti), centinaia di migliaia di milioni di miliardi di tifosi si riuniscono per il sacro rituale della partita calcistica della propria squadra del cuore: un appuntamento inderogabile, irrinunciabile, incomparabile: e infatti tra biglietti per lo stadio, televisioni, radioline, streaming e altre soluzioni tecnologiche più o meno avanzate, il modo per supportare le loro squadre i tifosi sfegatati lo trovano sempre.
Questo film, nato dagli sforzi congiunti di Diego Abatantuono e dei fratelli Vanzina, mostra le disavventure di tre tifosi: un milanista, un interista e uno juventino.
Donato Cavallo è un accanito tifoso milanista, a capo di un gruppo di ultrà.
Dopo un bizzarro alterco con un gruppo di tifosi interisti, crede di averne mandato in coma il leader, e fa la conoscenza della sua fidanzata...
Felice La Pezza, soprannominato Tirzan, è un camionista juventino che fa scambio di viaggio con un collega slavo per poter andare a vedere una partita di Champions League in Belgio.
Ovviamente il viaggio sarà tutt'altro che privo di imprevisti.
Franco Alfano è un venditore d'auto interista stufo della moglie e della suocera, che trova in una vincita al Totocalcio la possibilità di cambiare vita.
Peccato che si tratti di uno scherzo degli amici del bar...
La pellicola mette in scena, con sapiente ironia e autoironia, tutti i lati "tragicomici" dell'eccessiva passione per il calcio dell'italiano medio, usandola però come trampolino di lancio per raccontare tre avventure diverse su altre tre tematiche "portaguai": l'amore, il viaggio, i soldi.
Abatantuono si districa egregiamente nei vari ruoli, anche se due su tre ruotano attorno al suo leggendario "terrunciello", e il terzo è un milanese... interista, mentre lui è notoriamente tifoso dell'altra metà di San Siro.
Non è, però, solo Abatantuono a farsi notare all'interno del film: altri grandi attori del cinema comico italiano fanno la loro comparsata, da Massimo Boldi e Teo Teocoli all'inseparabile Ugo Conti, passando per un'apparizione del leggendario "cumenda" Guido Nicheli.
Parlando di attori, originariamente il film sarebbe dovuto essere diviso in quattro parti per quattro interpreti: Carlo Verdone, Massimo Troisi, Roberto Benigni e lo stesso Abatantuono, ma un rifiuto dei primi tre costrinse il quarto a trasformarsi in mattatore (cosa che però lo affermò ulteriormente nel cinema comico italiano).
Costretto a farsi in tre, l'attore riuscì a dimostrarsi veramente... eccezzziunale!

Commenti

Post più popolari