Spiegare le ali verso il futuro: Capitan Tsubasa volume 1
In un punto particolare del primo volume, viene lasciato intendere che i ragazzi protagonisti del manga Captain Tsubasa saranno fondamentali per il mondo del calcio giapponese.
La classica esclamazione vanagloriosa da manga sportivo, sicuramente, o almeno così fu concepita all'epoca.
Tuttavia, la frase risulta azzeccata anche per quanto riguarda la realtà...
Ma andiamo con ordine.
Nel 1978, il giovane mangaka debuttante Yoichi Takahashi rimane folgorato dai campionati mondiali di calcio d'Argentina, e decide di costruire il suo primo manga proprio come una storia sportiva sul calcio.
Già qui, però, iniziano i dolori: considerando che lo sport più popolare in Giappone è il baseball, e il calcio ai tempi non lo era affatto, e si trattava anche della sua opera di debutto, gli editor della Shueisha avevano molte remore verso l'idea di Takahashi.
Il manga, però, riesce fortunatamente a partire.
Tsubasa Oozora è un ragazzo che sin dalla tenera età ha avuto un rapporto particolare col pallone da calcio: lo tratta come un amico, e non se ne separa mai.
Vivere la sua passione non è però facile, in un Giappone dove il calcio non è affatto popolare come il baseball.
Tuttavia, il destino che ha legato Tsubasa al pallone, aiutato da una grande perseveranza, porterà il giovane calciatore a conoscere tanti altri giocatori da tutta la nazione, inseguendo il sogno di andare a giocare in Brasile.
C'è una particolare illustrazione, all'interno del volume, che rappresenta perfettamente il periodo storico in cui Tsubasa fiorirà: il protagonista è nella sua stanza, circondato da adesivi, attrezzature e merchandising di note marche sportive realmente esistenti, come pure diversi poster di calciatori internazionali appesi al muro.
Perfetta rappresentazione di un Giappone che, passo passo, si aprirà sempre più al resto del mondo, finendo per innamorarsi di uno sport percepito come "straniero" quale è il calcio, anche grazie al piccolo Tsubasa.
Noto è, infatti, che molti giocatori giapponesi e stranieri hanno cominciato questa professione proprio grazie alle avventure del giovane eroe della scuola Nankatsu: ecco, dunque, che Tsubasa e i suoi amici cambiano davvero il mondo del calcio giapponese.
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