Guerre da strada: Mad Max 2

Sul finire del 1981, l'immaginario collettivo di quelli che sarebbero stati effettivamente gli anni '80 si stava plasmando sempre di più, lasciando qui e là "germogli culturali" che sarebbero poi sbocciati e fioriti negli anni immediatamente successivi.
Uno di questi è sicuramente Mad Max 2, in America conosciuto come The Road Warrior e da noi come Interceptor-Il Guerriero Della Strada, seguito (ovviamente) del primo Mad Max e perfetta rampa di lancio per tutta l'estetica e la cultura punk che avrebbe attraversato ogni genere di media di lì a poco.
Dopo aver perso la sua famiglia per mano di una banda di teppisti, Max vaga nella sua Australia post-apocalittica con la sola compagnia di un cane e di un fucile, perennemente alla ricerca di cibo e benzina.
Nel suo vagabondare, raggiunge un piccolo insediamento intorno a una raffineria, una delle poche rimaste dopo razzie, soprusi e rovina.
Gli abitanti dell'accampamento, però, sono perennemente tormentati dalla banda di Humungus, un gruppo di violenti teppisti interessati alla benzina della raffineria.
Riuscirà Max a non farsi coinvolgere?
Il film è una pietra miliare del genere d'azione, e si rivelò subito campione d'incassi, anche in America, dove il primo capitolo era stato distribuito poco e male.
Mad Max 2 è uno dei rari (soprattutto all'epoca) casi di sequel di gran lunga migliori dei loro predecessori, fondendo sapientemente il genere post-apocalittico con le atmosfere western, per aumentare il senso di desolazione e di rovina.
Un film dall'atmosfera intensa, che farà eco per tutta la decade a seguire.

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