Dai fumetti alla TV: L'Uomo Ragno e L'Uomo Ragno e i suoi Fantastici Amici

Abbiamo già accennato più volte al fatto che tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 ci fossero una forte crisi economica e una forte inflazione, che colpivano tanto il nostro paese quanto le altre nazioni.
Le difficoltà finanziarie spesso causano vittime eccellenti, e, nel campo dell'animazione, è il caso della DePatie-Freleng Enterprises, famosa per aver realizzato diversi cartoni dei Looney Tunes per la televisione e l'effetto visivo delle spade laser nel primo Star Wars.
Ma, come una fenice che rinasce dalle ceneri, la compagnia venne acquisita nell'81 dalla Marvel Comics, che di fenici in quel periodo se ne intendeva, e trasformata nella Marvel Productions.
Negli anni successivi avrebbe dato vita ad alcune delle serie più iconiche del periodo (due nomi: Transformers e G.I. Joe), ma serviva un cartone di partenza, qualcosa per varare la nuova impresa.
E, visto che si tratta di Marvel Productions, è il caso che la Marvel stessa cali i suoi assi.
'sti giovani sempre col telefono in mano
Se si parla di Marvel, non c'è asso più asso dell'Uomo Ragno, soprattutto considerando il successo della serie animata precedente, degli anni '60.
Ma, in quel periodo, c'è un altro fumetto Marvel dall'eccezionale popolarità, gli X-Men, ed è per questo che, insieme a una serie "da solista", Spidey riceve un secondo cartone, concepito come seguito del primo ma mandato in onda contemporaneamente, in cui fa squadra con due mutanti: l'Uomo Ghiaccio e Stella di Fuoco/Firestar, protagonisti de L'Uomo Ragno e i suoi Fantastici Amici.
Le due serie cercano di essere il più fedeli possibile ai fumetti, almeno per quel che riguarda il design dei personaggi, fortemente ispirato allo stile di John Romita Sr. ma con un look dei protagonisti più vicino allo stile dei primi anni '80.
Inevitabilmente, la serie in trio si discosta dalle dinamiche tipiche delle vicende fumettistiche del Ragno, ma offre in cambio un maggior dinamismo narrativo, dovuto alle interazioni dei tre adolescenti.
Ci sono, inoltre, diversi punti di contatto narrativi tra i due cartoni, e la colonna sonora è, a sua volta, condivisa; viene da chiedersi, dunque, perché mandarle in onda insieme anziché una dopo l'altra, ma non facciamoci troppe domande.
La regola d'oro, nella produzione di questi cartoni, era una e una soltanto: mai tirare pugni, a nessuno, perché altrimenti le associazioni di genitori amanti della non violenza e armate di fucili avrebbero fatto irruzione nelle sedi della Marvel Productions, visto che già fecero raccomandazioni di ogni sorta prima ancora che le serie iniziassero la trasmissione.
Nonostante questo, tempo una puntata e il Dottor Octopus quasi tagliuzza e annega l'eroe, e Goblin riesce a cascare con un aereo e fulminarsi coi cavi dell'alta tensione nel giro di venti minuti.
Non è male come inizio.
E a proposito di inizio: indubbiamente la Forza Fenice Marvel ha infuso nuova vita nella DePatie-Freleng, permettendo a questa risorta azienda di dare il via a una grande produzione di serie animate che renderanno il decennio ottantino ancora più iconico.
Al di là di colori che cambiano da un frame all'altro e animazioni riciclate.

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