La guerra in giardino: Centipede
Un obiettivo fermissimo dell'industria videoludica dei primi anni '80 era sicuramente l'estensione del proprio pubblico, in particolare verso le videogiocatrici: giochi come Pac-Man o Frogger erano adatti, e in parte creati appositamente per, il pubblico femminile, ma mancava ancora qualcosa: mancava un gioco "attrai-signorine" appartenente al genere più diffuso dell'epoca, lo sparatutto (e in particolare lo sparatutto orizzontale).
Fu così che Ed Logg e Dona Balley, una delle poche donne nell'industria dei videogiochi all'epoca, progettarono uno sparatutto molto particolare: ambientato in un giardino e con protagonista...
Un nanetto di gesso!
Il genere è sempre quello: ci si muove nella parte bassa dello schermo (con una parziale profondità di movimento in verticale extra) e si spara verso l'alto, ma stavolta si è in un giardino e si spara contro insetti vari che cercano di invaderlo (e di farci fuori), tra cui il terribile centipede del titolo.
La diversa ambientazione offrì la possibilità di utilizzare tinte pastello e creare un'atmosfera generale meno tetra rispetto agli sparatutto tradizionali, e l'obiettivo di espandere il proprio target fu centrato: secondo una stima del 1982, la metà dei giocatori di Centipede era di sesso femminile, così come il 60% dell'utenza di Pac-Man.
L'evoluzione del mondo dei videogiochi era, dunque, ancora in atto, a piena velocità.
Fu così che Ed Logg e Dona Balley, una delle poche donne nell'industria dei videogiochi all'epoca, progettarono uno sparatutto molto particolare: ambientato in un giardino e con protagonista...
Un nanetto di gesso!
Il genere è sempre quello: ci si muove nella parte bassa dello schermo (con una parziale profondità di movimento in verticale extra) e si spara verso l'alto, ma stavolta si è in un giardino e si spara contro insetti vari che cercano di invaderlo (e di farci fuori), tra cui il terribile centipede del titolo.
La diversa ambientazione offrì la possibilità di utilizzare tinte pastello e creare un'atmosfera generale meno tetra rispetto agli sparatutto tradizionali, e l'obiettivo di espandere il proprio target fu centrato: secondo una stima del 1982, la metà dei giocatori di Centipede era di sesso femminile, così come il 60% dell'utenza di Pac-Man.
L'evoluzione del mondo dei videogiochi era, dunque, ancora in atto, a piena velocità.
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