Frogger: le avventure arcade della ranocchia... otaku?!

L'estate 1981 si è rivelata decisamente rovente dal punto di vista videoludico: se, infatti, settimana prossima assisteremo al grande debutto del più celebre personaggio dei videogiochi di tutti i tempi, oggi l'appuntamento non è da meno, avendo noi modo di parlare della prima apparizione del leggendario Frogger, balzellante avventura attraverso le strade (letteralmente) e i fiumi nel disperato tentativo di rientrare a casa.
Oltre ad essere particolarmente divertente e colorato, il gioco ha anche altri importanti pregi, e una particolarità musicale non molto nota...
In un mercato saturo di sparatutto con le astronavi, infatti, Frogger e il suo mondo colorato risultavano molto più attraenti per un pubblico femminile e/o più giovane, sulla falsariga di Pac-Man l'anno prima: Frogger è, quindi, uno dei primi esempi di allargamento del bacino d'utenza del mondo videoludico, una strategia che, in vista della crisi che si avrà negli anni successivi, si rivelerà particolarmente vincente.
Dato un po' più inquietante è che Frogger era, ai tempi, il videogioco arcade con più modi per morire: investiti, finendo addosso a un'auto, finendo in acqua (che poi, una rana che non sa nuotare?), finendo contro uno dei lati dello schermo, finendo in bocca a un coccodrillo...
Insomma: per quanto fosse un gioco tenero e colorato, era anche ricco di "pericoli".
E nascondeva un segreto...
Apparentemente, alcune delle ranocchie sono in realtà grandi fan di anime, perché la prima cosa che fanno appena rientrano a casa è...
Mettere su un po' di sigle!
Una volta raggiunta la salvezza, infatti, ogni rana fa partire un breve jingle, e alcuni di questi sono in realtà brani di anime opening: nel video qui sopra, al minuto 3:02, potete sentire il tema originale giapponese di Lulù L'Angelo dei Fiori (di cui abbiamo parlato qui, la sigla originale, invece, la trovate qui) appena la ranocchia raggiunge casa, e altri pezzi del brano partono ogni volta che un'altra rana giunge alla meta nel corso della stessa partita.
Non solo: al minuto 0:33 è possibile sentire anche la sigla originale di Rascal, Il Mio Amico Orsetto (eccola qui), segno che gli eroici rospetti ascoltavano le anime opening anche andando in giro!

Ovviamente, nelle riedizioni successive del gioco queste sigle sono state rimosse, ma nonostante questo, il fatto che si trattasse di anime dedicati a un pubblico giovane e/o femminile rimarca come, ai tempi, Frogger avesse bene in mente il suo pubblico di riferimento: una mossa vincente, visto che il gioco ebbe enorme successo, e spianò la strada a tanti seguiti e tanti altri grandi successi by Konami.
Occhio ad attraversare la strada con le cuffie, però.

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