Da Naoto, a Tatsuo, a Satoru: i tanti volti sotto la maschera dell'Uomo Tigre
In origine era Naoto Date: il giovane wrestler addestrato da Tana delle Tigri per diventare una macchina di distruzione, poi convertitosi al bene per aiutare i bambini orfani come lui, è una delle più grandi leggende dell'universo fumettistico e animato giapponese.
Creato dal super-prolifico Ikki Kajiwara, autentica tempesta creativa umana in grado di scrivere decine e decine di manga sportivi (oltre al sopracitato Tigre, bastano altri due nomi: Rocky Joe e Arrivano i Superboys, ma queste sono solo una briciola delle tantissime serie a fumetti scritte da questa leggenda orientale), Naoto fa sognare, fa appassionare, fa soffrire (assai...), e si incide profondamente nel cuore dei fan giapponesi prima, occidentali poi.
Le sue avventure, però, giungono malinconicamente al termine, lasciando ai suoi fan solo i ricordi.
Quando, però, tocchi i cuori di tanti bambini, e questi vi porteranno dentro il tuo ricordo fino all'età adulta, è difficile che il tuo lascito rimanga lì dov'è, in un baule nella soffitta dell'anima.
E infatti, nell'aprile del 1981, qualcosa accade.
In un accordo congiunto con la New Japan Pro Wrestling, la federazione di Antonio Inoki (vecchia conoscenza dei fan dell'Uomo Tigre originale), Toei Animation torna a produrre un'opera animata dedicata alla figura di Tiger Mask, che ora è Tatsuo Aku: un giovane cresciuto nell'orfanotrofio aiutato più e più volte da Naoto Date, e che ora è intenzionato a fare giustizia dei wrestler malvagi sul ring indossando la maschera del suo eroe di gioventù.
Sono gli anni '80, e la perenne sensazione di disperazione post-bellica lascia il posto a un'atmosfera più frizzante, anche dovuta al fatto che in quel periodo, sulle pagine di Weekly Shonen Jump, un wrestler mascherato molto più scanzonato stava ottenendo un successo enorme: Kinnikuman, che verrà in futuro trasposto in animazione a sua volta da Toei (e chissà se questo Tiger Mask II non fosse un banco di prova per l'arrivo di Kinnikuman sugli schermi, o anche: chissà se l'arrivo di Kinnikuman sugli schermi non sia stato rimandato proprio per dare più spazio a Tetsuo).
Ma in tutto questo, qual è il ruolo della New Japan nell'accordo?
Semplice: la federazione avrebbe fatto debuttare un wrestler vero di nome Tiger Mask, facendolo lottare nella categoria dei Pesi Leggeri per rilanciarla un po'.
Il ruolo venne affidato a Satoru Sayama, wrestler già noto agli appassionati della New Japan Pro Wrestling appena rientrato da un periodo oltreoceano.
Inizialmente, molti fan tradizionalisti alzarono più di un sopracciglio all'idea che un personaggio dei cartoni debuttasse sui seriosi e sacri ring celesti della NJPW, ma il suo primo incontro, tre giorni dopo la messa in onda del primo episodio della nuova serie anime, contro il leggendario Dynamite Kid, fece cambiare idea a tutti.
Sayama si esibì in diverse manovre mai viste prima dai fan, o viste estremamente di rado, presentando loro un personaggio unico, nuovissimo, dinamico, eccitante: a fine incontro hai voglia di vederne ancora, di vedere cos'altro, di nuovo, Tiger Mask sa tirar fuori dal cilindro.
Se la leggenda di Naoto Date si era conclusa da tempo, dunque, il suo ricordo era pronto a vivere ancora nei decenni a venire, e il nome di Tiger Mask destinato a cementarsi ancora di più nei cuori dei fan.
Creato dal super-prolifico Ikki Kajiwara, autentica tempesta creativa umana in grado di scrivere decine e decine di manga sportivi (oltre al sopracitato Tigre, bastano altri due nomi: Rocky Joe e Arrivano i Superboys, ma queste sono solo una briciola delle tantissime serie a fumetti scritte da questa leggenda orientale), Naoto fa sognare, fa appassionare, fa soffrire (assai...), e si incide profondamente nel cuore dei fan giapponesi prima, occidentali poi.
Le sue avventure, però, giungono malinconicamente al termine, lasciando ai suoi fan solo i ricordi.
Quando, però, tocchi i cuori di tanti bambini, e questi vi porteranno dentro il tuo ricordo fino all'età adulta, è difficile che il tuo lascito rimanga lì dov'è, in un baule nella soffitta dell'anima.
E infatti, nell'aprile del 1981, qualcosa accade.
Sono gli anni '80, e la perenne sensazione di disperazione post-bellica lascia il posto a un'atmosfera più frizzante, anche dovuta al fatto che in quel periodo, sulle pagine di Weekly Shonen Jump, un wrestler mascherato molto più scanzonato stava ottenendo un successo enorme: Kinnikuman, che verrà in futuro trasposto in animazione a sua volta da Toei (e chissà se questo Tiger Mask II non fosse un banco di prova per l'arrivo di Kinnikuman sugli schermi, o anche: chissà se l'arrivo di Kinnikuman sugli schermi non sia stato rimandato proprio per dare più spazio a Tetsuo).
Ma in tutto questo, qual è il ruolo della New Japan nell'accordo?
Il ruolo venne affidato a Satoru Sayama, wrestler già noto agli appassionati della New Japan Pro Wrestling appena rientrato da un periodo oltreoceano.
Inizialmente, molti fan tradizionalisti alzarono più di un sopracciglio all'idea che un personaggio dei cartoni debuttasse sui seriosi e sacri ring celesti della NJPW, ma il suo primo incontro, tre giorni dopo la messa in onda del primo episodio della nuova serie anime, contro il leggendario Dynamite Kid, fece cambiare idea a tutti.
Sayama si esibì in diverse manovre mai viste prima dai fan, o viste estremamente di rado, presentando loro un personaggio unico, nuovissimo, dinamico, eccitante: a fine incontro hai voglia di vederne ancora, di vedere cos'altro, di nuovo, Tiger Mask sa tirar fuori dal cilindro.
Se la leggenda di Naoto Date si era conclusa da tempo, dunque, il suo ricordo era pronto a vivere ancora nei decenni a venire, e il nome di Tiger Mask destinato a cementarsi ancora di più nei cuori dei fan.
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