Rapimenti alieni e artiglierie pesanti: Defender

Un indubbio "cliché" dei videogiochi anni '80 era quello del classico sparatutto a base di astronavi, alieni, astronavi aliene; Space Invaders aveva, d'altronde, fatto scuola, dando inevitabilmente vita a tanti eredi o puri e semplici copioni.
Defender, sviluppato da Williams Electronics con Eugene Jarvis, con grande esperienza nel mondo dei flipper, alla guida del team creativo, si inserisce nel genere, cercando però di aggiungere molto di suo all'interno dell'inflazionato mondo dei videogiochi sparacchini anti-marziani.
Lo scopo del gioco, come intuibile dal titolo, è quello di difendere dei piccoli astronauti dalla cattura da parte di forze aliene, rappresentate da astronavi svolazzanti lungo lo schermo, utilizzando diverse armi.
Defender è il primo sparatutto a scorrimento interamente orizzontale, e anche uno dei primi ad avere una notevole complessità: sono presenti, infatti, diverse armi, dal laser alle bombe (in quantità limitata), più diversi controlli per l'astronave, in grado di cambiare direzione o persino di effettuare un "ipersalto" per tornare alla posizione di partenza.
Inizialmente, non ebbe un successo di pubblico particolarmente grande, probabilmente perché gli avventori erano un po' "spaventati" dalla moltitudine di comandi, ma col tempo divenne uno dei videogiochi arcade più venduti in assoluto, e il più venduto per quanto riguarda Williams Electronics. 
Mica male.

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