Pac-Man: abbuffata rivoluzionaria
Nel maggio del 1980, una piccola (e inizialmente silenziosa) rivoluzione raggiungeva le sale giochi giapponesi: usciva infatti Pac-Man, destinato a diventare uno degli arcade più celebri e influenti di tutti i tempi.
Da solo, Pac-Man riuscì a guadagnare più del film di maggior incasso di quei tempi (Star Wars, il cui secondo episodio uscì il giorno prima di Pac-Man), diventando un'autentica leggenda videoludica, nonostante al momento dell'annuncio e dell'uscita venne perlopiù snobbato dai giornalisti di settore.
Oggi siamo ormai giunti, nel nostro viaggio nel tempo, a Ottobre 1980, e i tempi sono dunque maturi per parlare in maniera più approfondita della prima vera mascotte del mondo dei videogiochi.
Pac-Man in origine sarebbe Puckman, ma per evitare vandalismi birbanti ai cabinati si è deciso di mantenerne il suono cambiando il modo in cui si scrive; il nome Puckman, inoltre, è relativo al suo somigliare a un disco da hockey, oltre che a una fetta di pizza a cui manca una fetta.
Si tratta, a tutti gli effetti, della prima vera mascotte del mondo dei videogiochi: forse anche per questo Pac-Man divenne così celebre, per il suo essere un "personaggio" con cui la gente poteva interfacciarsi direttamente, senza contare che l'aspetto carino, divertente e colorato del gioco attiravano e attirano anche giocatori più giovani e il pubblico femminile, ampliando di molto l'utenza finale.
Pac-Man è anche il primo gioco a comprendere un embrionale esempio di intelligenza artificiale per quel che riguarda i nemici, visto che i quattro iconici fantasmi si comportano in modo diverso l'uno dall'altro.
Ha inventato i protagonisti iconici, ha inventato i power-up, ha inventato i filmati d'intermezzo (avete presente il Pac-Man enorme che appare tra un livello e l'altro di quando in quando?), insomma ha inventato tantissimo, ma com'è Pac-Man da giocare, oggi?
Semplice: non è invecchiato di una virgola.
Rimane semplice, tattico, adrenalinico, e soprattutto divertente proprio come il giorno dell'uscita.
Probabilmente è questo che spedisce Pac-Man nell'Olimpo dei videogiochi più importanti di tutti i tempi: il suo essere, semplicemente, eterno.
Da solo, Pac-Man riuscì a guadagnare più del film di maggior incasso di quei tempi (Star Wars, il cui secondo episodio uscì il giorno prima di Pac-Man), diventando un'autentica leggenda videoludica, nonostante al momento dell'annuncio e dell'uscita venne perlopiù snobbato dai giornalisti di settore.
Oggi siamo ormai giunti, nel nostro viaggio nel tempo, a Ottobre 1980, e i tempi sono dunque maturi per parlare in maniera più approfondita della prima vera mascotte del mondo dei videogiochi.
Si tratta, a tutti gli effetti, della prima vera mascotte del mondo dei videogiochi: forse anche per questo Pac-Man divenne così celebre, per il suo essere un "personaggio" con cui la gente poteva interfacciarsi direttamente, senza contare che l'aspetto carino, divertente e colorato del gioco attiravano e attirano anche giocatori più giovani e il pubblico femminile, ampliando di molto l'utenza finale.
Pac-Man è anche il primo gioco a comprendere un embrionale esempio di intelligenza artificiale per quel che riguarda i nemici, visto che i quattro iconici fantasmi si comportano in modo diverso l'uno dall'altro.
Semplice: non è invecchiato di una virgola.
Rimane semplice, tattico, adrenalinico, e soprattutto divertente proprio come il giorno dell'uscita.
Probabilmente è questo che spedisce Pac-Man nell'Olimpo dei videogiochi più importanti di tutti i tempi: il suo essere, semplicemente, eterno.
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