Il ritorno del piccolo eroe: Astro Boy (1980) episodio 1

Al giorno d'oggi siamo letteralmente invasi da remake, reboot, rielaborazioni, sequel e chi ne ha più ne metta di opere da considerarsi storiche; tuttavia, anche nel lontano 1980 accadevano cose del genere, ed è, in particolare, il caso di Astro Boy, robot un po' Topolino, un po' Pinocchio, creato dal gran padre del manga moderno Osamu Tezuka decenni prima.
Atom (questo il suo nome originale) ottiene quindi una nuova serie animata, che ne racconta e rielabora origini ed avventure, col tipico stile buffo e poetico che Tezuka amava utilizzare per raccontare le sue storie.
Andato in onda sulla Rai un paio d'anni dopo, Astro Boy è la prima serie anime che verrà interamente analizzata, passo dopo passo, nel nostro avventuroso viaggio nel tempo, e andiamo, dunque, a vedere nel dettaglio in cosa consiste il primo episodio.
Le origini sono, fondamentalmente, quelle di sempre: il dottor Tenma vuole costruire un robot in grado di provare sentimenti umani, ma più ci prova più fallisce; questo lo spinge a trascurare la famiglia, e il drammatico risultato è che suo figlio perde la vita in un incidente d'auto.
L'uomo decide così di creare un robot fortissimo, ma anche da amare come se fosse figlio suo, e quando il governo gli volta le spalle completa i lavori in gran segreto, a casa: nasce Astro Boy, che Tenma cresce ed educa come un figlio vero.
Astro dovrà però ricorrere alla forza per difendersi da un mondo che ha paura di lui, nonostante sia solo un bambino (robot), e anche da un uomo malvagio che in gran segreto pianifica la costruzione di un robot distruttore...
Sin da subito, lo "stile Tezuka" si riconosce in questo primo episodio di Astro Boy: lo stile caricaturale, le reazioni esagerate e da cartoon, la delicatezza dei personaggi più "puri", la coordinazione tra animazioni e musica (dettaglio raro negli anime ma che rimarca l'amore dell'autore per le opere disneyane) danno immediatamente alla serie la giusta atmosfera, permettendo di rimarcare l'eredità che questo remake si porta appresso.
Fortunatamente, queste impronte stilistiche sono rafforzate da un reparto tecnico "sul pezzo", con ottimi disegni e animazioni, per la tecnologia dell'epoca, in grado di rendere la visione dell'episodio piacevolissima.
Peraltro, il comparto audio merita un ulteriore plauso per l'uso del brano di musica classica Così Parlò Zarathustra di Strauss (non tutto ovviamente, ma il passaggio più celebre) per la scena della nascita vera e propria dell'eroe, e per l'uso della sigla di apertura all'interno dell'episodio, nel momento di maggior "gloria" del protagonista, al salvataggio di vite innocenti; qualcosa che oggi accade spesso, ma che ai tempi doveva essere una geniale intuizione poco comune.
Per il resto, la storia è sempre quella (fortunatamente), ma si è saggiamente deciso di introdurre un "cattivo" sin da subito, per poter creare un intreccio narrativo di maggior spessore e rendere più attraente e meno episodica la serie.

Sarà, dunque, un bel vedere?
Si spera, visto il nome pesante che questa serie porta, e considerando anche il fatto che è la prima di tante serie animate che verranno qui seguite e analizzate, e presto arriverà un altro robot bambino fortissimo a far compagnia ad Astro...
Solo, sarà un po' più scalmanato.


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