Maledizioni di famiglia: Savage She-Hulk numero uno

Con Disney+ in imminente arrivo e le relative serie televisive Marvel realizzate appositamente, mi pare giusto, giunti alla fatidica data del suo debutto nei fumetti, realizzare un piccolo articolo su She-Hulk, o quantomeno sul suo numero di debutto, decisamente importante per una serie di fattori.
Innanzitutto, perché è l'ultimo personaggio creato da Stan Lee per la Marvel prima di una pausa lunga dodici anni; in secondo luogo per le ragioni un po' particolari dietro la sua genesi.
Il successo del telefilm La Donna Bionica, spin off de L'Uomo da Sei Milioni di Dollari, e il successo contemporaneo della serie tv dell'Incredibile Hulk con Lou Ferrigno, avevano infatti fatto temere la Marvel che gli autori del telefilm potessero introdurre una versione femminile di Hulk, che così si è affrettata a crearne una sua in modo da mantenerne i diritti.
Ecco dunque fare capolino nel mondo dei fumetti Jennifer Walters...

La storia, scritta da Stan Lee e disegnata da John Buscema (un team di tutto rispetto, quindi), comincia col povero Bruce Banner che raggiunge segretamente sua cugina Jennifer a Los Angeles.
Disperato per la maledizione di Hulk che lo perseguita, infatti, Banner necessita di sfogarsi, e si rivolge alla cugina per via del fortissimo legame che c'è tra loro: quando erano piccoli, i due erano come fratelli.

Oggi, Jennifer è una timida avvocatessa sul punto di inchiodare un boss del crimine locale, e venuta a sapere dei problemi del suo adorato cugino, non ci pensa due volte prima di offrirgli il suo supporto.
Il problema è che la ragazza è pedinata dai criminali al soldo del boss locale di cui sopra, tanto che viene raggiunta da un proiettile sulla soglia di casa; Banner fa di tutto per salvarla da una grave emorragia, ma a causa di una serie di imprevisti, l'unica soluzione che gli si para davanti è quella di farle una trasfusione del suo sangue (anche perché per fortuna sono compatibili).
Fuori pericolo, Jennifer viene portata in ospedale, dove viene però presto raggiunta nuovamente dagli assassini (Bruce Banner intanto è dovuto fuggire perché trovato senza documenti e sospettato dell'aggressione, e se fosse rimasto, la sua identità sarebbe stata scoperta e a Los Angeles sarebbe arrivato l'esercito); aggredita, la ragazza si trasforma in un enorme donnone verde dalla forza sovrumana a causa del sangue ai raggi Gamma del cugino, finendo per inseguire e catturare i suoi aggressori sfasciando tutto ciò che trova sul suo cammino.
Anche a causa del suo riuscire a mantenere una certa lucidità durante la trasformazione, al contrario di Banner, Jennifer accoglie con determinazione il cambiamento avvenuto in lei, decidendo di affidare a She-Hulk qualunque impresa risulti impossibile per la fragile Jennifer Walters.
Pur essendo un personaggio nato più per necessità che per ispirazione creativa, She-Hulk risulta particolarmente riuscita, anche e soprattutto grazie alle differenze contestuali che la distinguono profondamente dal più noto cugino.
Il fatto che mantenga la lucidità, pur dimostrando un carattere più spigliato e aggressivo, e il suo lavoro di avvocatessa offrono le basi per soluzioni narrative uniche, che le permettono non solo di mettere in mostra la sua forza bruta, ma anche il suo intelletto brillante e la sua forza caratteriale.
Probabilmente, se la furiosa e cieca forma di Hulk è il riflesso della repressione emotiva di cui Bruce Banner ha sempre sofferto, allo stesso modo la spigliatezza e la determinazione inarrestabile di She-Hulk è il riflesso della timidezza di Jennifer Walters.
Avendo il magico potere del senno di poi, sappiamo già che il personaggio farà carriera, ma per ora, godiamoci la sua ascesa avventura dopo avventura, passando da semplice spin-off per necessità a una delle eroine più amate di sempre.

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