Addio a Hideo Azuma: una vita tra allegria e depressione

Non si può pensare all'animazione giapponese anni '80 e '90 in Italia senza che il pensiero ricada su due ragazze, due sorelle tanto diverse quanto collegate tra loro.
Una è dotata di poteri speciali a causa di un esperimento, l'altra grazie al suo essere un'aspirante dea dell'Olimpo.
Stiamo parlando, ovviamente, di Nanà e Pollon, due piccole, simpatiche colonne portanti del palinsesto Mediaset del ventennio che questo blog prende particolarmente in esame, oltre che due "onnipresenti" nei concerti dell'inossidabile Cristina D'Avena.
In occasione della prematura scomparsa del loro creatore originale, Hideo Azuma, ho sentito necessario realizzare un post di tributo sulla vita e le opere di questo autore, visto che le sue due "figlie predilette" saranno entrambe presenti nel mio grande progetto.
Azuma comincia la sua carriera ancora liceale, entrando nella sezione dell'Hokkaido della rivista manga COM, fondata da Osamu Tezuka e che ospitava all'epoca autori del calibro di Monkey Punch (il papà di Lupin III).
Dopo il diploma, e un annetto da assistente, Azuma debutta da "solista" diventando rapidamente famoso per i suoi manga comici, tendenzialmente diretti a un pubblico di ragazze o di maschietti, in questo secondo caso con elementi sexy e delle protagoniste comunque femminili.
La fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 vedono la nascita delle sue due creature più famose in occidente: la "super ragazza" Nanà e l'aspirante dea Pollon, rimaste impresse nel cuore di milioni di italiani di tutte le età.
Nonostante il successo, però, l'autore vivrà un periodo molto travagliato tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, in cui comincerà ad avere problemi di alcolismo e finirà per sparire due volte facendo una vita da senzatetto e tentare il suicidio almeno una volta.
Tutto ciò ha portato alla realizzazione, negli anni 2000, di un altro manga, autobiografico, che tratta proprio di questo periodo disagiato, intitolato Il Diario Della Mia Scomparsa.
Oggi, Hideo Azuma (non proprio oggi, ma qualche giorno fa: la famiglia ha preferito tenere funzioni funebri private) scompare all'età di 69 anni per un cancro all'esofago, lasciandosi dietro una figura di uomo divertente, ma tormentato, dolceamaro in tutti i sensi.
Tuttavia, l'infinita dolcezza e simpatia delle sue figlie più celebri lo hanno reso per noi immortale come la dea della Speranza, la cui ascesa all'Olimpo è stata sicuramente lunga e difficile, e ricca di errori e imprevisti, ma certamente degna di essere ricordata.
La vita può non essere facile e la sua conclusione può essere crudele come molti dei suoi snodi, ma se si ha un grande cuore e la capacità di esprimere i propri sentimenti, la propria arte, nel modo corretto, quantomeno si avrà la possibilità di essere ricordati, come Hideo Azuma, sempre e comunque con un sorriso.


Commenti

  1. Sempre pensato quanto fosse strano che una persona che ha creato Pollon... potesse soffrire così tanto.
    Riposi in pace, ora.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D'altronde ci sono anche esempi "un po' più alti" di carattere opposto, con personaggi come Leopardi e Pascoli che erano, in realtà, eccezionalmente affabili e alla mano quando avevano modo di interagire con la gente alle locande e situazioni simili.
      Se è vero che l'espressione artistica può aiutare a comprendere l'artista, è anche vero che l'essere umano è realmente una creatura dalle mille sfaccettature...

      Elimina

Posta un commento

Post più popolari