New Generation: quella matta voglia di ricambio generazionale

C'è stato un periodo, nel mondo videoludico, in cui l'ordine del giorno era quello di cambiare i protagonisti delle serie più famose, dando più spazio alle "nuove generazioni" di protagonisti, magari più in linea con i tempi.
Andiamo brevemente a farci un'idea con qualche nome, per poi trarre le nostre conclusioni a fine articolo.

Tekken 3, Street Fighter 3, Garou-Mark of the Wolves


Apparentemente, la mania di dare spazio alle generazioni più giovani è caratteristica dei picchiaduro, considerati i casi presi in esame (ma anche altri).
Il primo, con la spinta mostruosa in termini di gameplay e presentazione del terzo capitolo datato 1997, spicca un balzo temporale di vent'anni che manda in pensione molti vecchi lottatori per dare spazio a diretti successori (Jin Kazama, Hwoarang, King anche se può non sembrare) o guerrieri completamente nuovi (Eddy Gordo e Ling Xiaoyu, così finalmente anche Tekken ha la sua guerriera cinese), apprezzatissimi entrambi dal pubblico, facendone uno dei picchiaduro più venduti di sempre.
Il secondo osa un po' di più, mantenendo solo quattro personaggi dal secondo capitolo e cambiando ampiamente il design dei combattenti, puntando su elementi più fantasiosi e di fantascienza e meno sulle arti marziali propriamente dette, dividendo pesantemente i fan; probabilmente, il fatto che si sia realizzato un taglio così netto con il passato dopo tre giochi prequel è stato considerato un gesto troppo azzardato, e il futuro della serie da quel punto in poi probabilmente lo conferma.
Il terzo si vuole intendere come capitolo sequel della saga di Fatal Fury, con Terry Bogard come unico personaggio dei capitoli passati, nel ruolo di mentore del figlio del vecchio villain Geese Howard in un videogioco con protagonisti i successori di molti personaggi iconici della serie.

Pokémon Versione Oro e Pokémon Versione Argento



I primi veri e propri sequel della titanica saga di Pokémon, datati fine 1999, cambiano tutto: nuova regione, nuovi Pokémon, nuovi Capipalestra, e ovviamente nuovi protagonisti.
Ambientati tre anni dopo la conclusione di Versione Rossa e Versione Blu, i giochi si premurano di mostrarci che fine hanno fatto molti dei personaggi dei capitoli precedenti, elemento che non verrà sostanzialmente più ripreso nelle future incarnazioni della serie, ed è per questo motivo che meritano di essere inclusi in questa lista.

F-Zero: Maximum Velocity


Anno domini 2001, il destino si ripete per F-Zero, che come aveva accompagnato il Super Nintendo ai tempi della sua uscita, lo stesso fa con il Game Boy Advance.
Maximum Velocity è ambientato 25 anni dopo la linea temporale in cui si posizionano gli altri capitoli della saga, e di conseguenza nessun vecchio personaggio appare in questa versione, lasciando il campo a tutti piloti nuovissimi.

Mr Driller


Nato come gioco non ufficiale sviluppato per divertimento da alcuni esponenti di Namco nel 1999, e poi piaciuto ai piani alti, Mr Driller è un effettivo membro di questa categoria, visto che il suo protagonista è figlio del personaggio principale del leggendario Dig Dug.
Anche qui è necessario scavare, in un puzzle game graziosissimo a base di blocchi colorati e scarsità di ossigeno.

Giunti al termine di questa lista, possiamo notare un punto in comune per tutti questi giochi: sono tutti posizionati tra la fine del secolo scorso e l'inizio di questo, e probabilmente la strabordante "voglia di futuro" e di nuove generazioni (anche perché i videogiochi erano, ai tempi, il media più "giovane" e più proiettato verso le nuove potenzialità tecnologiche, e il balzo dal 2D al 3D non ha potuto che aiutare questa sensazione) ha fatto sì che venissero accantonati spesso vecchi protagonisti a favore di generazioni più giovani (e al passo coi tempi, visto che le mode e i look si erano evoluti tantissimo rispetto a quando alcune di queste saghe sono nate).
Alcune di queste "generazioni giovani" sono rimaste, altre invece sono state accantonate, segno che un colpo di spugna non sempre è la soluzione giusta, ma di certo è spesso intrigante!

Commenti

  1. Esatto, era la voglia smodata di futuro. Poi ci hanno ripensato.
    Vedi proprio Street Fighter, che è uscito con due capitoli (4 e 5) che si pongono prima del 3...

    Moz-

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    1. Street Fighter ha fatto un balzo troppo lungo, soprattutto considerando che aveva un cast troppo iconico di personaggi poco "sacrificabili", non a caso nel 5 il tema del ricambio generazionale viene reintrodotto, ma in maniera molto più graduale.
      Anche perché Street Fighter 3 era comunque un signor gioco, la cui sfortuna, più che altro, è stata quella di uscire su console poco diffuse, infatti con le recenti re-release è stato parecchio rivalutato...

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    2. Esatto, e ho avuto il piacere di giocare a tutti e tre i capitoli di recente, e lo amo. Davvero forse il miglior SF insieme a Zero3 :)

      Moz-

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  2. Art of Fighting 3 cronologicamente non è un vero e proprio salto generazionale ma anche lui fa tabula rasa di quasi l'intero cast.
    SoulCalibur operava un ricambio mirato (Hwang > Yun Seong, Sophita > Cassandra), almeno fino al 5 dove hanno calcato troppo la mano.
    Ci sono poi anche i Samurai Spirits 3D che arrivano fino a 30 anni nel futuro, con Haohmaru vegliardo.
    Tekken 3 rimane il più riuscito da questo punto di vista, con i nuovi personaggi entrati immediatamente nel gradimento dei fan.. a parte l'inutile Forest Law che proprio non è riuscito a scalzare il padre.

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    1. In effetti è vero, tendo a dimenticarmi di Forest, sarà che è troppo simile al padre d'aspetto e meno simpatico e carismatico, tanto più che la "coppia comica" con Paul Phoenix funziona meglio col padre che col figlio (per quanto tendano a infilarcelo lo stesso)

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