Licenza al delirio: il folle rapporto tra licenze e videogiochi negli anni '80


Essendo, questo, il mio primo post, prima di andare a bomba credo sia il caso di dare un rapido benvenuto.
Io sono l'admin Goldtingle, nonché l'unica persona a lavorare su questo blog e le relative pagine social, e qui parlerò, in diversi modi a seconda dell'occasione, di tutto ciò che rientra nella cultura pop delle decadi '80, '90 e '00.
Ci sono altri blogger straordinari che si occupano degli anni '80, e non è certo mia intenzione rivaleggiare con loro o cos'altro, perciò per quella decade specifica cercherò di trattare argomenti poco "coperti" e concentrarmi di più sulle due successive.

Fatte le dovute presentazioni, passiamo al primo argomento, ossia...

Le follie licenziatarie dei giochi dell'era NES

Chi ha vissuto l'era della PS2 si ricorderà benissimo quanti giochi tratti da anime (cartoni animati giapponesi, per chi non lo sapesse) rimanessero lì, tra i confini della terra nipponica, senza mai raggiungere i loro fan occidentali.
Chi ha avuto un GameCube peggio ancora, ma lasciamo stare.

Chi ha vissuto l'era della PSOne e del Super Nintendo si ricorderà di come molti giochi arrivassero in Europa ma in America no, titoli dedicati ad opere di grande notorietà, come Dragon Ball, Sailor Moon e One Piece.

Chi ha vissuto l'era del NES (Nintendo Entertainment System, il Nintendo insomma) e del Sega Master System probabilmente ha giocato a diversi giochi anime senza averne la minima idea.
Perché?
Perché le licenze, a quell'epoca, venivano trattate in maniera un po' bizzarra tra Giappone e Stati Uniti, ecco qualche esempio...

Kinnikuman: Muscle Tag Match vs Tag Team Match: M.U.S.C.L.E


Ah, Kinnikuman, la serie che nessuno sa di conoscere.

Caposaldo del fumetto per ragazzi in Giappone, da noi non è mai arrivato (se non il suo sequel col titolo Ultimate Muscle) ma ne sono arrivati i micropupazzini di gomma, da noi rinominati Exogini.
Negli anni '80 li avevano tutti, e probabilmente nessuno sapeva che venissero da un anime estremamente famoso in patria.
Gli Exogini sono arrivati anche in America col nome di M.U.S.C.L.E., da cui il titolo del videogioco.
La serie originale era una parodia del wrestling tanto esplosiva e demenziale in certi frangenti, quanto coinvolgente in altri, e la conseguenza fu questo gioco di wrestling del 1986 per Nintendo NES.

Titolo a parte, che giustamente ricalca il nome con cui i personaggi erano conosciuti negli States, l'unico cambiamento all'interno di questo gioco è la sostituzione di un personaggio, Brocken Jr., con un altro personaggio proveniente dal medesimo manga e anime, il nativo americano Geronimo.


La motivazione del cambiamento è tutto sommato semplice: nel manga originale, Brocken Jr. è un "buon nazista", e per quanto i giapponesi abbiano talvolta gusti bizzarri diciamo che far apprezzare l'idea al pubblico occidentale sarebbe stato un po' più difficile.

Dragon Power

Il titolo vi dice niente?
Il font del logo?
Quella misteriosa sfera con le stelline?


Il design della ragazza e quello che dice, che diamine?
Dragon Power in Giappone era, ovviamente, un gioco di Dragon Ball, dal titolo Dragon Ball: Shenlong no Nazo, ma arrivato oltreoceano venne modificato in grafica, disegni e dialoghi per sembrare più un gioco basato sul romanzo Viaggio in Occidente che non su Dragon Ball.
Insomma, il gioco di un manga ispirato al Viaggio in Occidente, in Occidente diventa un gioco ispirato al Viaggio in Occidente, bypassando il manga.
Chiarissimo.

Nota divertente: in Europa è arrivato come gioco di Dragon Ball senza modifiche varie.
Olè.

Hokuto no Ken VS Black Belt


I discorsi sul karatè di Nanto nell'adattamento italiano di Ken il Guerriero devono aver condizionato fin troppo i signori che si sono occupati del porting occidentale del gioco Hokuto no Ken per Sega Master System, visto che in occidente si è trasformato in un gioco con protagonista un karateka.

Ma i nemici scoppiano lo stesso.
Anche qui, nomi cambiati, grafica cambiata (assai, come potete vedere), inconsapevolezza dell'utente.
Magari avete un gioco di Ken in soffitta e non ne avete idea, pensa.

Superman


Qui cominciano i dubbi: perché un videogioco per Nintendo di Superman, che è un personaggio americano, dovrebbe essere modificato in America?
Semplice: nella versione giapponese, all'interno del gioco era presente l'iconico tema dei film di Superman con Christopher Reeve, nella versione americana no, la colonna sonora venne sostituita dalla colonna sonora di un altro gioco del medesimo sviluppatore, Kemco: Indora no Hikari.
Perché?
Boh, sarà stato un complotto di Lex Luthor.

Super Star Pro Wrestling VS WCW Wrestling


Super Star Pro Wrestling, in Giappone, è uno di quei giochi di sport che, non avendo la licenza per i nomi degli sportivi coinvolti, li inserisce lo stesso uguali uguali cambiando tipo una o due lettere al nome.
Il personaggio evidenziato, ad esempio, è Antonio Inochi.
Se lo si legge scorretto è uguale.


In America, sorpresa sorpresa, il gioco riceve la licenza della (oggi) defunta federazione di lotta professionistica World Championship Wrestling, o WCW, ottenendo wrestler veri con nomi veri.
Quindi da giochi che venivano de-licenziati in Occidente, siamo passati a giochi senza licenza che la ottengono dall'altra parte del Pacifico.
Il bello è che i Road Warriors, Hawk e Animal, sono presenti in entrambe le versioni.

Crazy Castle (tutta la serie)


Non fatevi distrarre dal Gatto Silvestro verde lì sopra, questa è impegnativa.
C'era una volta un gioco di Kemco per Nintendo, in Giappone, basato su Roger Rabbit, quello del film che non si sa chi l'ha incastrato.
Siamo nel 1989.
Ma in America c'è già un gioco sul film, quindi, coniglio per coniglio, si trasforma il tutto in un gioco su Bugs Bunny.

Kemco vuole fare un sequel per Game Boy, ma perde i diritti di Roger Rabbit, ma gli rimangono quelli Disney e quindi il secondo Crazy Castle ha come protagonista Topolino in Giappone.
E Bugs Bunny in Occidente.

Il terzo gioco, sempre per Game Boy, ha protagonista Topolino in Giappone, Bugs Bunny in America, Topolino e Hugo (personaggio televisivo danese protagonista di tanti altri titoli) in Europa.
Sì, due versioni diverse del medesimo gioco.

Intanto, in Giappone, escono anche Bugs Bunny 2 e 3 per Game Boy, insieme.

Su Nes, Kemco realizza un altro gioco su Topolino, che in America diventa Kid Klown in Night Mayor World, con protagonista un anonimo clown che dovrebbe sembrare carino e invece fa ansia.

Non contenta, Kemco tira fuori un altro gioco di Topolino su Game Boy, che in America diventa The Real Ghostbusters (la serie animata tratta dai film) e in Europa Garfield.

Al quinti gioco di Topolino consecutivo, ormai nel 1998, accade il miracolo, e il gioco è dedicato a Topolino in tutti e tre i mercati, giapponese, europeo, e americano.
Il gioco in questione è Mickey Mouse Magic Wands.

Essendo riuscita a piazzare un gioco su Topolino ovunque, Kemco cambia strada e fa un altro gioco su Kid Klown, che in America e Europa diventa di Bugs Bunny e viene ri-distribuito con Bugs Bunny anche in Giappone.

Successivamente, verrà realizzato un altro gioco su Bugs Bunny e uno su Woody Woodpecker/Picchiarello, che non subiranno cambi di licenza, e direi che sarebbe anche ora, visto che siamo nel 2003.

Riprendiamo fiato un attimo, per carità

Come avete potuto constatare, la questione delle licenze in quegli anni è passata rapidamente dal bizzarro al caotico, fino a trasformarsi in un fiume in piena di personaggi lì a sgomitare per essere protagonisti di un videogioco.
Non di un videogioco tutto loro, di UN unico videogioco preciso.
Avete altri esempi?
Fateceli sapere!

Commenti

  1. Talvolta ci pensavano i soli giapponesi, è il caso di Urusei yatsura - Lum no wedding bell > Momoko 120%

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    1. Pure in questo caso si sono incastrati parecchio...
      Meno male che su NES hanno aggiustato :D

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